URBINO Sarà Federico Scaramucci il candidato sindaco a Urbino del cosiddetto campo largo del centrosinistra, composto da Pd, Sinistra per Urbino, Movimento 5 Stelle, Uniti per Urbino, Italia Viva, Psi, Sinistra Italiana, Bene Comune, + Europa, ex Articolo 1. Il comunicato inviato dalla stessa coalizione, dopo il confronto politico decisivo sui nomi dei candidati, è molto scarno.
L’ascolto della città
Il tavolo degli alleati del centrosinistra unito, si legge, «ha trovato una sintesi dopo un’ampia e approfondita discussione sui temi e le idee per la città.
«La coalizione del centrosinistra di Urbino ha fatto il mio nome? Ne prendo atto con riconoscenza – ha dichiarato Scaramucci stesso ieri pomeriggio - ma in questo momento non voglio altro che rimarcare il mio rispetto verso il tavolo della coalizione che ha deciso di avanzare gli esiti in conferenza stampa. Non ho altro da dichiarare».
Previsioni confermate
Al di là dei segreti di Pulcinella e dei contorsionismi comunicativi del centrosinistra - non un buon inizio, si potrebbe dire - ciò che era pronosticato da tempo si avvera: Federico Scaramucci, 44 anni, è pronto per questa sua seconda avventura per la scalata di palazzo comunale di via Puccinotti (la prima nel 2014 si arenà nele primarie del Pd vince da Clara Muci che poi alle eelezioni perse contro Maurizio Gambini).
Scaramucci è direttore tecnico e amministratore nel campo del turismo. Laureato all’università di Urbino, ha conseguito un master all’università di Padova e successivamente master di 2° livello alla Luiss di Roma. Sempre attivo nell’associazionismo e nella vita politica di Urbino e del territorio. Iscritto al Pd da decenni, è stato eletto consigliere comunale per due mandati nella città di Urbino (la prima volta a 29 anni) ed ha collaborato con il compianto presidente del Parlamento Europeo David Sassoli. È stato anche segretario locale del Pd circa 10 anni fa. Nelle amministrative del 2014 ha partecipato alle primarie del Pd.
Le proposte dell’ex deputato
Oriano Giovanelli, sollecitato, sottolinea: «Io penso che sia giusto che sui giornali ci sia la notizia della scelta fatta dal Pd e dalla coalizione. Nei prossimi giorni, con calma, farò una riflessione su Urbino, la giunta Gambini e qualche proposta. Ho anche io rispetto per la coalizione che ha fatto la sua strada, per questo non ho mai voluto espormi e rilasciare interviste su Urbino».