Assembramenti e decibel alti, gli albergatori di Pesaro protestano contro la movida: «Ordinanze del Comune beffa, nessuno fa i controlli»

Assembramenti e decibel alti, gli albergatori protestano contro la movida: «Ordinanze del Comune beffa, nessuno fa i controlli»
Assembramenti e decibel alti, gli albergatori protestano contro la movida: «Ordinanze del Comune beffa, nessuno fa i controlli»
di Letizia Francesconi
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Lunedì 3 Luglio 2023, 03:05 - Ultimo aggiornamento: 11:23

PESARO - Ancora un fuoco incrociato fra musica diffusa ad alto volume, schiamazzi e come se non bastasse ora c’è anche il luna park nell’ultimo tratto di Ponente. Un mix, concentrato fra la passeggiata e l’area ex sportiva di Villa Marina, che disturba albergatori e clientela nel “triangolo” più rumoroso di viale Trieste. Lamentele e polemiche per schiamazzi e volumi, corrono e si rincorrono via social e sono diverse anche le segnalazioni per comportamenti dei gestori, “sopra le righe”, che arrivavano da Baia Flaminia. L’attrazione: se in piazzale della Libertà è fermento per l’inaugurazione della ruota panoramica, l’attrazione del lunapark invece che da due stagioni su indicazione dell’Amministrazione occupa l’area di Villa Marina, sta diventando per la clientela degli hotel e per le famiglie residenti un problema serio. 

I fracassoni

«Anche in questo primo weekend di luglio – chiosa Paolo Campagnoli dell’hotel Mare, che contro il rumore ha ingaggiato una severa battaglia – il luna park ha aperto i battenti alle 20 per chiudere pochi minuti dopo l’una. Non solo gioco e divertimento, tipico di un mini parco giochi all’aperto, ma tutto condito con musica e vocalist, che per tutta la sera, quasi infischiandosene dei decibel al ribasso previsti con la nuova ordinanza comunale, ha continuato ad alto volume. Ed ancora suoni e sirene degli autoscontro oltre a fastidiosi fasci di luce, che ben si vedono e si riflettono sull’hotel. Schiamazzi continui ad oltranza, e anche sabato sera tutto questo è andato avanti quasi fino alle 2. Nell’area del luna park c’è di tutto e si permette tutto. C’è chi anche fra lo staff, incita ragazzi e ragazzini a urlare e per tutta la sera ben oltre la mezzanotte, è un ripetersi di fischi e sirene dell’ottovolante. 

I volumi sono nettamente troppo alti, se fosse un’attrattiva di qualche settimana e itinerante ci potrebbe anche stare ma è incompatibile un luna park in questo tratto di lungomare.

Qui il fastidio supera i 100 giorni consecutivi. Praticamente un “fuoco incrociato” fra la musica diffusa dai locali come Artevida e Las Palmas”.

Il nodo recensioni

Sul portale web degli hotel Mare piuttosto che Atlantic e Nettuno, l’emoticon cioè la faccina social usata dalla clientela per esprimere nelle recensioni il gradimento alla voce rumore riporta faccine scontete con annessa spiegazione: «Chiasso e fastidio oltre la mezzanotte proveniente dal vicino luna park». Non solo hotel ma anche appartamenti privati estivi o affittacamere turistiche sono tutti penalizzati dallo stesso problema. «Alla reception durante il checkout – prosegue Campagnoli – i clienti raccontano un po’ di tutto, cose positive della città certo, ma anche aspetti negativi e da migliorare agli occhi del turista. 

Inutili divieti

«Con o senza ordinanza non fa differenza, perché il vero problema è che non ci sono controlli di forze dell’ordine o polizia locale né la misurazione indoor dei decibel, se non a carico di noi albergatori e con nostra strumentazione. Per esempio ho constatato anche sabato notte che la musica diffusa dal chiosco di fronte non è mai scesa sotto i 65 decibel anche dopo la prescrizione di abbassare di alcuni punti il suono da mezzanotte. Gli schiamazzi poi continuano fino alle 3 e se nessuno vigila e pattuglia, disagi e rischi potenziali restano. Noi albergatori come i residenti siamo l’ultimo problema soprattutto a detta dei gestori dei locali. Anche sabato sono sceso dall’hotel per provare a parlare con uno dei co-titolari del chiosco Artevida e per lamentarmi non tanto del rispetto o meno dell’ordinanza per la musica ma in particolare per ciò che accade anche dopo l’una, quando l’impianto audio viene spento». 

Ma Campagnoli non si limita alla protesta del giorno dopo e racconta i tentativi notturni di porre fine al chiasso. «Pur inoltrando una segnalazione al centralino dei vigili urbani dopo mezzanotte - racconta - mi sono sentito rispondere che la pattuglia disponibile (ovvero l’unica pattuglia in servizio ndr) era impegnata fuori Comune, a Tavullia.

Senza scampo

«Quindi non c’è scampo: in questo tratto di Ponente siamo soli, non passano pattuglie di carabinieri o polizia. Siamo noi gestori in prima persona a metterci la faccia ed agire. Come si può pensare di non aumentare i passaggi interforze da Ponente a Levante, quando la musica è consentita fino all’una e addirittura in Baia e al porto fino alle 3? E pare che ci sia una sola pattuglia per tutta la città a vigilare nel weekend.
 

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