L’inghippo Villa Ceccolini, famiglie al palo in 180 case. Bloccato il nuovo quartiere di housing sociale. Sprint finale all’Apsella

Il complesso di Villa Ceccolini
Il complesso di Villa Ceccolini
di Miléna Bonaparte
4 Minuti di Lettura
Martedì 26 Settembre 2023, 03:30 - Ultimo aggiornamento: 14:02
PESARO Non solo le circa 70 famiglie rimaste al palo della graduatoria senza più la loro casa in affitto a canone agevolato dove sarebbero dovute entrare i primi del 2024, ma il blocco del cantiere di Villa Ceccolini dell’imprenditore William Guerra è ancora più allarmante perché erano in lavorazione complessivamente 180 alloggi di edilizia sociale e anche numerose abitazioni da mettere sul libero mercato. Quindi non solo inquilini, ma anche proprietari ai quali non sono state mantenute le promesse fatte, con un danno all’ennesima potenza tenuto conto dell’emergenza abitativa di Pesaro, con un mercato degli affitti chiuso e tutto concentrato sulla bolla speculativa delle locazioni estive e poche opportunità anche a prezzi esorbitanti.  


La nuova zona


La zona residenziale di Villa Ceccolini, dove nascerà un vero e proprio nuovo quartiere con tutti i servizi, si sviluppa su 16.511 metri quadrati, di cui 12.301 mq per 180 abitazioni sociali e 4.210 mq per le case messe sul libero mercato (24,3%). Quelli interessati dalla convenzione tra la società “Dea capital real estate sgr spa” del Civitas vitae di Guerra e il Comune sono 82 appartamenti ad affitti convenzionati, per oltre 8 anni rinnovabili, che occupano 5.770 mq (33,3%). Ci sono poi l’edilizia residenziale in vendita su 5.476 mq (31,6%) e gli alloggi sociali in locazione con riscatto 1.055 mq (6,1%). Varie le tipologia di appartamenti in base alle diverse esigenze, vanno da 30 mq per i single, fino a 90 mq adatti a sei o più componenti. L’housing sociale si rivolge a famiglie a reddito medio-basso, giovani coppie senza figli, single, anziani soli, nuclei con un disabile. L’impresa che non è riuscita a tenere fede ai suoi impegni per il momento si trincera dietro a un ”no comment” e rimanda i chiarimenti di qualche giorno. Ma è noto che l’operazione Civitas vitae di Guerra consiste in un doppio cantiere, da una parte le residenze di housing sociale a Villa Ceccolini, dall’altra il mega residence all’Apsella, una struttura nata per ospitare anziani, offrendo circa 240 posti letto riservati a non autosufficienti e 23 alloggi per ospiti in età avanzata, ma autonomi. 


Le scadenze ravvicinate


Due complessi con scadenze assai ravvicinate che avrebbero creato un’impasse nella consegna dei lavori.

Perché se i 70 inquilini ammessi al bando comunale dovevano entrare subito, ma saranno costretti ad aspettare al massimo 3 anni, il mega complesso di Vallefoglia ha urgenze altrettanto strette, avendo la società proposto alcuni comparti della struttura all’Azienda sanitaria territoriale per accogliere le comunità psichiatriche femminile e maschile di Muraglia, dove posti letto, ambulatori e reparti della salute mentale e di tutte le altre specializzazioni di via Lombroso devono traslocare per l’inizio dei lavori del nuovo ospedale di Pesaro. La coperta è corta, se si vuole rispettare l’accordo con l’Ast tutto deve essere pronto per settembre 2024 e intanto si prende tempo a Villa Ceccolini. Scadenze assai ravvicinate che avrebbero mandato in tilt la pianificazione dei lavori. «Non voglio entrare in nessuna polemica su quanto accaduto - mette in chiaro l’assessore alla Solidarietà Luca Pandolfi -. Il Comune naturalmente auspica che si possa arrivare a una soluzione con la fine dell’intervento nel più breve tempo possibile nel cantiere di Villa Ceccolini, sul quale abbiamo tanto investito contro l’emergenza abitativa, che a Pesaro è l’Emergenza. Per questo si è deciso insieme ai sindacati di mettere i 250.000 euro del fondo anticrisi nel sostegno all’affitto. L’ultimo nostro bando Erap delle case popolari ha registrato un balzo in avanti del 30% di domande al quale non seguirà un altrettanto aumento di alloggi disponibili. Il patrimonio edilizio c’è, ma servono investimenti per renderlo utilizzabile. Tenuto conto del fatto che per noi trovare soluzioni abitative è un punto fermo, questo ritardo dispiace molto e mi auguro si risolva nel più breve tempo possibile. È importante dare risposte con soluzioni a canoni agevolati. Abbiamo inoltre proposto il canone concordato, rinnovato con tutte le sigle sindacali, per chi non aumenta gli affitti, beneficiando di agevolazioni fiscali. Ma il problema va risolto a livello nazionale attraverso un nuovo Piano casa per mettere a disposizione nuovi alloggi popolari». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA