Identità falsa per aprire un conto corrente e chiedere prestiti: truffatori in carcere

Pesaro, identità falsa per aprire un conto corrente e chiedere prestiti: truffatori in carcere
Pesaro, identità falsa per aprire un conto corrente e chiedere prestiti: truffatori in carcere
di Luigi Benelli
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Domenica 13 Dicembre 2020, 07:20

PESARO - Volevano aprire un conto corrente con un’altra identità e prendere dei prestiti. Ma i carabinieri li hanno arrestati e hanno puntellato l’indagine tanto che i due personaggi restano in carcere.

Il fatto risale all’11 dicembre quando i militari vengono allertati da un funzionario della banca Bnl di Montecchio circa due persone sospette. Si tratta di Massimiliano Perini, 51 anni residente a Rimini e Daniele Angelo, 50 anni senza fissa dimora. 

Il sospetto

I carabinieri corrono sul posto e chiedono le generalità ai due.

Uno ha mostrato dei documenti veri, l’altro aveva una carta di identità con dati falsi. Avuto il sospetto, i militari hanno proceduto con degli approfondimenti e hanno notato che la firma del funzionario che avrebbe dovuto vidimare la carta di identità era fittizia. Così è scattata una perquisizione approfondita in caserma. Addosso avevano carte di identità, tessere sanitarie, bancomat, carte prepagate e ricaricabili ma anche lettere di assunzione false. Non solo, uno dei due aveva persino la carta di identità con la sua foto ma i dati di un cittadino albanese oltre a una chiave vergine per aprire le auto. Le perquisizioni sono state estese anche alle loro abitazioni e in particolare alla casa della madre di uno dei due. Qui, dopo aver trovato dei documenti, è scattata una verifica incrociata da cui è emerso proprio che all’albanese in questione nei giorni scorsi era arrivata della documentazione bancaria di cui non riusciva a capacitarsi e soprattutto la richiesta di un prestito da 8000 euro. Dopo la certosina acquisizione di prove, i carabinieri hanno arrestato i due per i reati di possesso di documenti falsi validi per l’espatrio, sostituzione di persona, tentata truffa e truffa. I due avevano una serie di precedenti legati proprio a reati contro il patrimonio e raggiri. Il giochino questa volta, per la velocità dei carabinieri, non è riuscito, ma l’obiettivo era ottenere prestiti dopo l’apertura del conto corrente. I militari hanno portato tutti gli elementi in tribunale e il giudice ha convalidato l’arresto e ha confermato la custodia cautelare in carcere. L’indagine non è affatto chiusa perché per gli inquirenti i due potrebbero far parte di una più ampia organizzazione legata all’apertura di conti correnti e truffe. 

Accertamenti

Una volta aperti i conti correnti infatti avrebbero potuto ottenere dei prestiti o delle carte di credito. Ma c’è anche altro, uno dei due aveva anche dei documenti legati alla percezione del reddito di cittadinanza. I militari stanno verificando se e quanto abbia percepito configurando anche in questo caso l’ipotesi di un altro reato legato all’indebita percezione.

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