Sesso orale a pagamento con due
ragazzini: pugno in faccia e rapinato

Sesso orale a pagamento con due ragazzini: pugno in faccia e rapinato
di Simonetta Marfoglia
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Sabato 6 Aprile 2019, 03:35 - Ultimo aggiornamento: 10:22
PESARO - Prima il sesso orale, a pagamento, con due ragazzini di 18 e 17 anni, poi il diverbio al momento del pagamento con i due giovani che gli rompono il naso e lo rapinano di tutti i soldi in tasca.

Il pesarese si presenta al pronto soccorso dell’ospedale San Salvatore nella tarda serata di giovedì dolorante e con il setto nasale fratturato. Un cazzotto deciso che lo ha colpito in pieno volto. Alle spiegazioni fornite ai sanitari racconta di un incontro tra amici per bere una birra degenerato per futili motivi. Potrebbe anche essere, ma tempi, modalità e cause sembrano quanto mai fumose come se l’uomo si aggrappasse a una ricostruzione plausibile ma di fantasia per dissimulare la verità e quanto realmente accaduto poco prima. Viene allertata la polizia e l’indagine delinea nell’arco di una manciata di ore un’aggressione innescata in circostanze più inquietanti all’apice di un incontro con due studenti con cui consumare prestazioni sessuali a pagamento.
 
Sono gli agenti della squadra volante a dipanare una matassa di reticenze e scenari sottesi dove ragazzini di 17, 18, 19 anni, offrono rapporti orali in cambio di poche decine di euro, quanto basta per arrotondare le “paghette” familiari d’ordinanza e concedersi un po’ di sfizi: dall’abbigliamento firmato alle ricariche telefoniche ai gadget tecnologici. Giovedì sera l’uomo, omosessuale dichiarato, aveva un appuntamento con un paio di giovani - un 17enne e un 18enne entrambi pesaresi - con cui si era messo d’accordo su luogo e ora. L’adulto e i due studenti si sono visti in un parcheggio, in auto, dove l’uomo ha praticato del sesso orale. Il diverbio è scattato al momento del pagamento. Ai poliziotti ha raccontato che si era messo d’accordo per 30 euro complessivi ma gli studenti alla fine ne pretendevano 40, 20 euro a testa. Ne è nata una discussione, il 30enne ha ribattuto che non aveva abbastanza soldi e i due ragazzi l’hanno aggredito.

Uno lo ha preso alle spalle tenendolo serrato e bloccandogli ogni tentativo di fuga, l’altro lo ha colpito al naso con un pugno, fratturandolo. Poi si sono presi tutti i soldi che aveva e se ne sono andati come se nulla fosse lasciandolo pesto e frastornato. Una lezione da impartire a futura memoria dato che i poliziotti hanno accertato che il gruppetto già si conosceva e non era la prima volta che si incontrava. E il precedente che gli inquirenti hanno ricostruito genera, semmai fosse necessario, ulteriore sconcerto. Qualche tempo prima l’adulto aveva già dato un appuntamento agli stessi a cui si era aggiunto un altro studente minorenne di 17 anni. Il terzetto però aveva rifiutato le prestazioni sessuali concordate ricattando il 30enne con la minaccia di rivolgersi alla polizia e di denunciarlo come pedofilo se non avesse dato loro quanto richiesto. L’uomo, spaventato e confuso, aveva ceduto all’estorsione dando loro il denaro preteso. Non li aveva più sentiti fino all’altra sera. «Mi hanno cercato loro» ha detto agli inquirenti che hanno rintracciato e segnalato gli studenti, tutti italiani, alle procure competente. Devono rispondere di rapina, lesioni ed estorsione.
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