Pesaro, stop alle antenne. Il Parco San Bartolo non si arrende: «Modifichiamo il regolamento»

Il direttore del Parco Marco Scriboni
Il direttore del Parco Marco Scriboni
di Letizia Francesconi
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Giovedì 9 Novembre 2023, 04:15 - Ultimo aggiornamento: 12:12

PESARO - Una modifica al regolamento dell’Ente Parco San Bartolo e una consulenza legale esterna, sono le prossime azioni per cercare di “bloccare” l’installazione di altre due antenne di telefonia mobile 5g a Fiorenzuola e nel territorio del pre-parco. 

Il percorso

E’ questo uno dei passaggi contenuti nel documento approvato martedì dal Consiglio direttivo del Parco che fra i membri vede l’ex presidente Stefano Mariani, la presidente provinciale Legambiente e Marco Scriboni direttore del Parco netto il no alla previsione di nuove maxi antenne sul San Bartolo, pronto a presentare specifiche osservazioni al nuovo Regolamento comunale per la telefonia mobile. C’è tempo fino a domani. C’è poi il documento unitario che verrà presentato dai 12 presidenti di quartiere e altre istanze a cui stanno lavorando i comitati cittadini nati nell’ultimo anno contro il 5g insieme alle associazioni ambientaliste e altri portatori d’interesse. Il Consiglio del Parco ha approvato una risoluzione rispetto al piano comunale antenne che arriverà intorno alla prima decade di dicembre in Consiglio comunale per l’approvazione. Nel documento si scrive che attualmente è in fase di elaborazione il piano urbanistico della Regione Marche e per questi motivi anche l’Ente Parco ha avviato l’iter di aggiornamento dei propri strumenti di pianificazione e gestione, in coerenza con la nuova Legge regionale urbanistica. 


Infatti è allo studio una revisione al testo del Regolamento attuativo del Parco tuttora in vigore, affinché venga inserita una clausola per cui all’interno di aree protette e di un parco regionale naturale, non debbano essere installati questi maxi ripetitori né su aree pubbliche né private.

Un percorso che dovrà seguire un suo iter perchè qualunque revisione o modifica al Piano in vigore deve tenere conto dei passaggi previsti dalla normativa e dalla legge di semplificazione del 2020, passando per Federparchi, Regione Marche fino al passaggio di parere favorevole o negativo in Conferenza di servizi. 

Incarico esterno

Si sa, che alla luce di quanto è stato detto da Comune e Polab, le società gestori della telefonia, hanno una certa fretta nell’indicare i siti per l’installazione di questi impianti. Delle 35 nuove antenne per 7-10 siti non è stato possibile individuare altre soluzioni in aree pubbliche che oggi non ci sono. Ente Parco e Comunità non si assumeranno però l’onere di indicare alternative alla localizzazione ribadendo la netta contrarietà allo sviluppo del 5g in questo territorio. Di qui allora la necessità di avvalersi di consulenti ed esperti legali in materia, nell’eventualità di ricorsi dopo l’approvazione del nuovo Regolamento comunale ai piani di rete. A seguire il Parco in questo percorso potrebbe essere un avvocato esterno ed esperto in piani di rete e norme che regolano un Parco regionale d’interesse storico e naturalistico. 

Le motivazioni

Sono almeno tre i motivi per cui il Parco e i suoi organismi dicono no alle nuove richieste contenute nei piani di rete dei singoli gestori di qui ai prossimi tre anni. I siti chiesti non solo si trovano all’interno di un’area naturale ma per di più in un borgo come quello di Focara che ha ottenuto il riconoscimento di Borgo ospite fra i più belli d’Italia ed è attualmente anche la destinazione turistica più visitata e apprezzata dell’intero territorio comunale. La nuova previsione Vodafone poi, sarebbe addirittura a pochi metri di distanza dall’antenna Iliad già installata e contestata, pregiudicando e aggravando l’impatto e la fruizione del paesaggio.

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