Michael Alessandrini, ultimo faccia a faccia con gli psichiatri per il killer di Pierpaolo Panzieri

Michael Alessandrini
Michael Alessandrini
di Luigi Benelli
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Lunedì 10 Luglio 2023, 02:25 - Ultimo aggiornamento: 12:20

PESARO - Ultimo faccia a faccia con il pool di psichiatri incaricati, poi il deposito della perizia che decreterà se Michael Alessandrini è capace di intendere e di volere. Il 30enne pesarese, in carcere ad Ascoli Piceno dallo scorso 16 marzo, dopo l’estradizione in Italia dalla Romania, reo confesso dell’omicidio del 27enne amico di infanzia Pierpaolo Panzieri la sera del 20 febbraio scorso, ha effettuato vari confronti a parlare con i medici. L’ultima seduta sarà venerdì 14 luglio, poi la perizia dovrà essere depositata entro il 31 luglio. Inizialmente la data doveva essere quella del 30 giugno, ma è stata concessa una proroga. Non trapelano anticipazioni sul contenuto.


I prossimi step


Alessandrini è partito dal suo vissuto, dalla sua infanzia, poi ha raccontato dei suoi rapporti con i familiari, fino alle fasi dell’omicidio. Una volta redatta la perizia, dopo la sospensione feriale di agosto, medici e avvocati si ritroveranno davanti al giudice per l’udienza dell’8 settembre alle ore 10. Qui si conoscerà la verità, ovvero come si incardinerà e che direzione prenderà l’iter giudiziario.
I consulenti a quel punto avranno valutato la capacità di intendere e di volere al momento dell’omicidio, la capacità processuale e l’eventuale pericolosità sociale del reo confesso. Un passaggio fondamentale che potrebbe condizionare tutto il procedimento.
Se fosse dichiarata totalmente la sua incapacità di intendere e di volere, ci sarà un non luogo a procedere e si opterà per una misura di sicurezza in una Rems, ovvero le residenze per l’esecuzioni delle misure di sicurezza che hanno sostituito i vecchi ospedali psichiatrici giudiziari (Opg) aboliti da una decina d’anni e chiusi ormai definitivamente dal 2015. Qualora ci fosse una perizia che ne riconosca la parziale infermità si andrà a processo e in questi casi sono previste delle attenuanti.
Il pool di periti è composto dal consulente del Gip Pietro Pietrini, ordinario di Psichiatria, Stefano Zago specialista in neuroscienze. I consulenti del pm sono Renato Ariati e Marco Samory. Quelli della parte offesa sono Marziano Cerisoli e Monia Vagni mentre la difesa dell’indagato ha scelto Anna Maria Casale. Salvatore Asole è l’avvocato che difende Alessandrini, mentre Paolo Biancofiore il legale che tutela la famiglia della vittima: Pierpaolo Panzieri. 
Alessandrini si era dichiarato reo confesso dell’omicidio, ma aveva escluso il motivo passionale. Aveva riferito di aver adempiuto a una voce divina che in quel momento gli ha imposto di uccidere il povero Pierpaolo in quanto a suo giudizio era un “malfattore”. Questa la parola usata da Michael. Il motivo è da ricercare nell’intreccio che porta a quella donna già tirata in ballo, Julia. Michael avrebbe voluto proteggere quella ragazza fragile, agendo per conto di Jahvè, il dio biblico degli eserciti. Alessandrini, a suo dire, avrebbe quindi agito come “giustiziere”. 
Ma Pierpaolo Panzieri sembra che conoscesse solo a malapena Julia. E invece alla fine della cena con Michael, nel suo appartamento di via Gavelli è stato aggredito e ucciso con 15 coltellate.
 

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