Anche il segretario della Cgil Landini all’incontro in vista della mobilitazione del 24 febbraio

Anche il segretario della Cgil Landini all’incontro in vista della mobilitazione del 24 febbraio
Anche il segretario della Cgil Landini all’incontro in vista della mobilitazione del 24 febbraio
di Eleonora Rubechi
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Domenica 18 Febbraio 2024, 04:10 - Ultimo aggiornamento: 12:04

PESARO «Non è con la disperazione, ma con la speranza che si può cambiare il mondo» così Raffaella Bolini, responsabile delle relazioni internazionali Arci, all’incontro tenutosi ieri su "In dialogo per una cultura di pace", promosso dalla Rete Italiana Pace e Disarmo con Comune di Pesaro e Ali; una riflessione che ha visto protagonisti rappresentanti degli enti locali e associazioni (tra cui il segretario Cgil Maurizio Landini) in prospettiva della mobilitazione nazionale del 24 febbraio.

«La pace è parte integrante della nostra cultura, e non a caso questo incontro si svolge nell'attuale Capitale della cultura - sottolinea Sergio Bassoli, coordinatore Rete Pace e Disarmo - fondamentale costruire una egemonia culturale che ci preservi dal conflitto».

«L'importantissima visione che Rete italiana Pace e disarmo cerca di concretizzare è quella delle alleanze con la società civile tramite le associazioni e il dialogo con le istituzioni - prosegue Fabrizio Battistelli, presidente Archivio Nazionale Disarmo - ma l'alleanza più potente di tutte resta quella con l'opinione pubblica, che va interpretata con attenzione nel suo manifestare una crescente insofferenza nei confronti della guerra come strumento di risoluzione dei conflitti e soprattutto nei confronti di due guerre in particolare, quella tragica e unilaterale che si sta combattendo e quella in Ucraina.

Il 75% degli italiani non vuole inviare armi in Ucraina, la stragrande maggioranza degli italiani vuole che lo sterminio di Gaza abbia fine, e parliamo di un ampio retroterra di cittadini che non necessariamente mantiene un impegno civile o ha che fare coi cosiddetti "partiti della pace. Collegandoci alla profonda saggezza dell'opinione pubblica, dobbiamo prendere una posizione nei confronti della Russia e contrastare la subdola identificazione degli abitanti di Gaza con l'estremismo criminale di Hamas propagandata anche da grandi giornali i o da chi afferma che il conflitto israelo-arabo nasce il 7 ottobre 2023. Fondamentale è che l'Europa continui a svilupparsi nelle sue basi civili portando anche nella politica internazionale un'opera di mediazione e di reale non violenza nella gestione delle crisi».

«Non ci rassegneremo alla guerra: chi come noi proviene dalla cultura dell'antifascismo e della Resistenza non può che parteggiare per chi è stato aggredito, per chi ha visto il proprio paese invaso - continua Matteo Ricci coordinatore sindaci Pd e presidente Ali - Essere per la pace non significa essere pro Putin, non significa essere antisionista: per questo scegliamo di partecipare alle manifestazioni pacifiste, accanto a tutte le sigle e le realtà associative che si riconoscono nei valori della pace, sfuggendo all'inganno delle culture politiche nazionaliste e sovraniste che facendo leva sulle paura dei cittadini vorrebbero trincerarsi nei propri confini, al tema della pace si interseca il tema dell'europeismo, e l'Europa oggi più che mai deve diventare un luogo di pace e democrazia».

«È il momento di una conferenza internazionale di pace per evitare una deriva - conclude il segretario della Cgil, Maurizio Landini – La situazione è drammatica, a Gaza si sta compiendo un genocidio per cui è impellente il cessate il fuoco e la costituzione dello Stato di Palestina: solo cosi potremo parlare di pace riaffermando il diritto di autodeterminazione di entrambi i popoli, israeliano e palestinese». Sulla tragedia del lavoro che venerdì ha funestato Firenze, il segretario della Cgil commenta: «Una strage vera con responsabilità molto precise, da ricercare nella logica dei subappalti, del massimo ribasso, del profitto fine a se stesso,in una precarietà del lavoro che non ha fine».

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