Pesaro, in Regione il bilancio del primo anno d'integrazione: «L’atto aziendale dell’Ast è pronto non avremo più servizi sbilanciati»

Pesaro, in Regione il bilancio del primo anno d'integrazione: «L’atto aziendale dell’Ast è pronto non avremo più servizi sbilanciati»
Pesaro, in Regione il bilancio del primo anno d'integrazione: «L’atto aziendale dell’Ast è pronto non avremo più servizi sbilanciati»
di Luigi Benelli
4 Minuti di Lettura
Sabato 17 Febbraio 2024, 02:45 - Ultimo aggiornamento: 11:35

PESARO Quasi 17 milioni di investimenti tra apparecchiatura sanitaria e interventi di adeguamento strutturale, trend in crescita dei ricoveri programmati con l’aumento del 4,5% di mobilità attiva, oltre 400.000 prestazioni ambulatoriali in più rispetto al 2022 con oltre un 1.500.000 impegnative erogate, potenziamento dei servizi territoriali e obiettivi Pnrr raggiunti. Questo il bilancio del primo anno dell’Ast Pesaro Urbino, l’unica che ha richiesto un’integrazione tra Marche Nord e l’Azienda sanitaria dopo la riforma regionale. I risultati sono stati presentati ieri a Palazzo Raffaello dal presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, dall’assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini, da Aldo Salvi, sottosegretario alla presidenza della Giunta regionale, e dalla dg di Ast Nadia Storti.

La politica sanitaria

«La sfida per la politica sanitaria della Regione Marche - ha dichiarato Saltamartini - è quella di dotare l'Ast di Pesaro Urbino dei servizi che negli ultimi anni i pesaresi hanno domandato in parte anche all'Emilia-Romagna.

Gli interventi che abbiamo messo in campo tendono a potenziare soprattutto i servizi territoriali: l'accentramento sull’ospedale di Pesaro, infatti, aveva creato uno sbilanciamento dei servizi sul territorio, per questo il nostro impegno come Regione è quello di riequilibrare il sistema, approfittando dei fondi Pnrr, con gli ospedali di comunità e con una offerta più ampia che parte da Sassocorvaro, Macerata Feltria, Fossombrone, Cagli e arriva fino a Pergola, integrandosi con i tre hub di primo livello, ovvero gli ospedali di Urbino, Pesaro e Fano».

«L’atto aziendale è praticamente pronto, preparato dalla direttrice generali Storti ha aggiunto Saltamartini - Il San Salvatore seppure inquadrato come struttura di primo livello, vanta anche alcune specializzazioni di secondo livello, e la sfida, con l'atto aziendale che si adotterà nelle prossime settimane, è quella di restituire i servizi ai cittadini di una delle più importanti province della nostra regione». «Abbiamo investito su Sassocorvaro - ha aggiunto - per garantire cure mediche e microchirurgia, stiamo ragionando con Kos su Macerata Feltria e abbiamo potenziato Fossombrone e Cagli: in tre anni abbiamo apportato grandi cambiamenti». «Le linee di indirizzo per l'emanazione degli atti aziendali delle Ast sono all'esame della Commissione salute - ha concluso - e in giunta abbiamo approvato la bozza di delibera sul regolamento per il funzionamento dell'assemblea dei sindaci che diventerà determinante». «Ad un anno dalla sua istituzione – ha spiegato la dg Storti – grazie ai finanziamenti regionali, abbiamo rinnovato le attrezzature legate alla diagnostica per immagini con investimenti importanti sulle tre risonanze e mammografi di ultima generazione. Un cambiamento importantissimo sia per il miglioramento della qualità delle cure sia per la riduzione delle liste di attesa. Il lavoro più importante su cui ci stiamo concentrando è quello di invertire il trend della mobilità passiva che parte soprattutto dall’aumento dei ricoveri programmati, in particolare nella chirurgia ortopedica che già segna un trend di crescita di oltre il 5% legato al reparto dell’Ospedale di Urbino e all’attività complessa degli interventi, garantita dall’ausilio di tecnologie all’avanguardia come il robot Da Vinci».

Come bandi ci sono stati 23 concorsi, 281 domande per 58 posti. Nel corso dell’ultimo anno, oltre ad importanti investimenti su tecnologie e strutture, particolare attenzione è stata rivolta ad una integrazione funzionale tra gli ospedali per acuti e i servizi territoriali con l’attivazione degli ambulatori degli infermieri di comunità in diversi Comuni dell’entroterra e la costruzione dei tre punti salute, insieme all’avviamento di diversi ambulatori specialistici distribuiti su tutto il territorio provinciale e l’incremento delle prese in carico post ricovero e dei percorsi di cura per le diverse patologie croniche. Importanti anche i numeri degli screening oncologici dove spicca l’attività per la prevenzione del tumore alla mammella con 27.229 mila inviti e una risposta che supera il 50%, con 15.150 prestazioni erogate. La campagna di vaccinazione ha registrato una partecipazione importante da parte dei medici di base che hanno somministrato oltre 46mila vaccini antinfluenzali e più di 5.300 anti Covid. A margine anche il punto sui trasferimenti della cittadella della salute mentale a Muraglia in previsione dell’avvio del cantiere del nuovo ospedale: è in corso una nuova procedura e ci potrebbero essere delle novità a stretto giro.

Luigi Benelli

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA