PESARO Forse non sono servite le condanne per aggressione ai due ragazzi pesaresi picchiati a Fano o le manifestazioni contro l’omofobia. Il Ddl Zan stenta ancora ad essere approvato in Senato, ma l’omofobia, nelle sue varie forme, non si ferma. È di venerdì sera la vicenda che ha coinvolto il noto dj radiofonico Roberto Bagazzoli, da lui raccontata ieri sul suo profilo Facebook. In sostanza lui e un suo amico sono diventati oggetto di bersaglio da parte di un gruppo di ragazzini per “colpa” di un bacio.
Premessa: Roberto Bagazzoli, noto anche come “Obi” nell’ambiente radiofonico, non ha mai nascosto il suo orientamento sessuale nè lo hai ritenuto un ostacolo per la sua carriera o per le sue relazioni sociali. Ma venerdì sera quello che ha subìto lo ha scosso e turbato e, preso alla sprovvista, dopo averci riflettuto su ha deciso di raccontarlo pubblicamente.
«La mia reazione - spiega - è stata ritardata perché lì per lì avevo rimosso il tutto. Solo oggi (ieri) ripensandoci ho deciso che non volevo che quanto mi è accaduto passasse inosservato». I fatti: venerdì sera Bagazzoli aveva presentato un libro all’arena del parco Miralfiore. Un suo caro amico, in vacanza a Pesaro, era andato a trovarlo e all’uscita del parco i due si erano abbracciati e baciati, ma la cosa non aveva provocato alcuna reazione tra il pubblico che aveva assistito alla presentazione e che stava uscendo. «Abbiamo deciso - continua - di andare a prendere un gelato alla gelateria Rossini, vicino alla Coop e poco dopo, mentre lo accompagnavo al suo scooter, ci siamo di nuovo abbracciati e baciati.
Al momento Roberto Bagazzoni ha sottovalutato la cosa, ma «ripensandoci no, ho voluto denunciare il fatto anche sui social. Pesaro è una città piena di bellezza, ma la gente, a quanto pare, lascia ancora molto a desiderare. Lì per lì ho pensato ad una “ragazzata”, ma non lo è, affatto. Per un senso di pudore, ma come qualsiasi altra coppia etero, non ci siamo baciati in mezzo alla strada, ma un po’ più in là, senza cercare di attirare l’attenzione. Ma credo che la reazione sia stata proprio perché eravamo due uomini e questo va contro ogni logica e non è affatto da sottovalutare, qualsiasi età avessero i ragazzi».