Pesaro, Forestale negli agriturismi
Raffica di infrazioni e tante sanzioni

Controlli affidati alla Forestale
Controlli affidati alla Forestale
di Luca Senesi
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Mercoledì 20 Luglio 2016, 18:10
PESARO - Vacanze in agriturismo. Anche nella nostra provincia sono numerose le famiglie che, oltre al mare, scelgono le colline e questi luoghi per trascorrere le vacanze primaverili ed estive. Ma quanti di queste strutture sono degne di fregiarsi di questo nome, oppure sono attività fuori norma? Da tempo la Confcommercio si batte affinché i veri agriturismi possano continuare ed incrementare la propria attività, ma quelli “falsi” o meglio coloro che non rispettano le regole, devono essere segnalati e riportati nella giusta strada.

Per questo motivo l’associazione di categoria ieri ha presentato il report “Agriturismo: tra valorizzazione e legalità” che sta portando avanti il comando provinciale del Corpo forestale dello Stato. Dal documento si legge che dei 500 agriturismi sparsi nell’intera Regione Marche ben 125 sono quelli nella Provincia di Pesaro e Urbino. Gli agenti della forestale negli ultimi due anni hanno controllato 75 di queste attività; in 30 il controllo e tutt’ora in corso, i restanti 15 sono ancora da controllare. Tra quelli già controllati nel biennio 2014-2015, si contano 49 illeciti contestati il cui importo in termini di denaro ammonta a 41 mila euro. Quali sono gli illeciti più commessi? L’esito dei controlli vede un 60% di utilizzo dei prodotti non conforme a quello previsto. Gli agriturismi sono per definizione “attività di ospitalità esercitate attraverso l’utilizzo di una propria azienda agricola e in rapporto di connessione con le attività di coltivazione, di silvicoltura e di allevamento di animali”; pertanto l’80% della materia prima deve essere prodotta dall’azienda o deve provenire dalla Regione di appartenenza (deve essere una Dop marchigiana). I controlli invece hanno spesso scoperto che molto spesso i prodotti erano acquistati nella grande distribuzione in una percentuale ben superiore al 20%. Nel 28% dei casi invece non vengono rispettati i posti tavola consentiti, arrivando a superare il numero massimo di 70 e anche gli orari di apertura e chiusura erano fuori norma.
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