Pesaro, non solo gli stupri e l'evasione: il fuggitivo Federico Marcelli nei guai anche per la serra di marijuana. Il video dell'arresto

Pesaro, non solo gli stupri e l'evasione: Marcelli nei guai anche per la serra di marijuana. Foto generica
Pesaro, non solo gli stupri e l'evasione: Marcelli nei guai anche per la serra di marijuana. Foto generica
di Enzo Beretta
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Mercoledì 13 Dicembre 2023, 03:10 - Ultimo aggiornamento: 13:57

PESARO - Viene accusato anche di detenzione ai fini di spaccio di droga Federico Marcelli, l’ex ristorante 49enne di Pesaro evaso dai domiciliari per le accuse di violenza sessuale e maltrattamenti ai danni di ex compagne, e catturato in Umbria il 10 dicembre dopo una latitanza durata circa un mese. I carabinieri lo hanno rintracciato e arrestato in un casolare di campagna a due piani tra le frazioni Cugiano e Pieve di Compresso, nel Comune di Gualdo Tadino. L’attività investigativa ha consentito ai carabinieri di circoscrivere la zona di latitanza ad un'area di circa 10 chilometri di raggio, nella provincia di Perugia, tra Gualdo Tadino e Valfabbrica.

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Dopo aver ristretto il cerchio delle ricerche i carabinieri di Pesaro, con la collaborazione di quelli di Gubbio, hanno fatto irruzione nel casolare: il latitante, avvedutosi dei controlli in corso, ha provato nuovamente ma invano, a scappare.

Il nuovo tentativo di fuga

L'auto usata per la fuga era chiusa nel granaio a fianco del casolare.

Una volta fermato, all'uomo sono stati notificati il decreto di latitanza e l'ordinanza di custodia cautelare in carcere. Dagli accertamenti è emerso che Marcelli insieme a un’altra persona ha realizzato a Gualdo Cattaneo «una serra adibita alla coltivazione intensiva di 8 piante di marijuana (di varie lunghezze, da 60 a 120 centimetri) destinate alla successiva cessione della sostanza stupefacente dalle stesse estraibile». Pesa, nei suoi confronti, l’«aggravante di aver commesso il fatto durante il tempo in cui si è volontariamente sottratto a un ordine di carcerazione». Nel corso della perquisizione Marcelli (difeso dall’avvocato Vincenzo Bochicchio) è stato trovato in possesso di un paio di chiavi del lucchetto, un piccolo contenitore contenente una sim Iliad e una nanosim Fastweb, il passaporto scaduto di una tredicenne di Assisi, materiale idoneo per la realizzazione di una serra domestica, vari manoscritti, 1.800 euro in contanti, un quaderno con nomi e utenze scritte a mano, un hard-disk Toshiba da 1 Tb, il passaporto brasiliano del coindagato, un machete di 31 centimetri, un paio di coltelli da 8 e 15 centimetri, un cellulare marca Oppo. Quindi materiale forse riconducibile alla serra di marijuana: un ventilatore, un paio di timer e un termostato, lampade, pannelli e trasformatori. Stamani è prevista in carcere l’udienza di convalida col gip Elisabetta Massini, il pm è Mario Formisano.

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