Pesaro, così i droni hanno stanato Federico Marcelli: «Ma come avete fatto a scovarmi?». Si indaga sui complici che hanno aiutato la fuga dello stupratore. Il video dell'arresto

Pesaro, i droni stanano l’evaso: «Ma come avete fatto a scovarmi?». Si indaga sui complici che hanno aiutato la fuga dello stupratore
Pesaro, i droni stanano l’evaso: «Ma come avete fatto a scovarmi?». Si indaga sui complici che hanno aiutato la fuga dello stupratore
di Luigi Benelli
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Mercoledì 13 Dicembre 2023, 02:45 - Ultimo aggiornamento: 14 Dicembre, 08:33

PESARO - I droni puntati su un casolare per trovare Federico Marcelli, 49enne pesarese in fuga dopo le condanne per stupro ai danni di due ex. Alla vista dei militari ha detto incredulo: «Ma come avete fatto?». Ora è caccia ai complici. I carabinieri della compagnia di Pesaro, al termine di articolate indagini, coordinate dalla Procura Generale presso la Corte di Appello di Ancona e dalla Procura di Pesaro, hanno localizzato e arrestato l’uomo che era evaso dagli arresti domiciliari strappandosi il braccialetto elettronico. Marcelli era scappato il 15 novembre e da allora era latitante.

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I controlli

Le indagini, in un primo momento, hanno riguardato la ricerca sul territorio, condotta in maniera capillare, individuando e controllando ogni luogo che l’evaso potesse aver raggiunto.

Marcelli aveva acquistato una ventina di giorni prima della fuga, un Suv grigio. Ed è da questa targa che sono partiti i carabinieri, verificando ogni telecamera posta sugli itinerari stradali. Le immagini hanno permesso di localizzare Marcelli tra Marche e Umbria. Vista la tipologia di auto acquistata dall’uomo, un piccolo fuoristrada, i militari hanno setacciato anche le zone rurali. Ed è qui che è entrato in gioco anche il Reparto Indagini Tecniche del Ros Carabinieri di Roma. Intercettazioni ambientali, telefoniche e Gps. Questo ha consentito di circoscrivere la zona di latitanza ad un’area di circa 10 km di raggio, nella provincia di Perugia, compresa fra i comuni di Gualdo Tadino e Valfabbrica. In particolare su un piccolissimo abitato, in area rurale, ricadente nelle frazioni Cugiano e Pieve di Compresseto. Qui c’è un casolare di due piani, dove Marcelli aveva trovato rifugio. I carabinieri hanno quindi utilizzato dei droni per individuare il latitante. Sicuri che fosse lì, hanno agito. Hanno fatto irruzione nel casolare, constatando che l’ex ristoratore avvedutosi dei controlli, aveva provato nuovamente a scappare, infilandosi in una tenda mimetica allestita nei campi retrostanti. Pensava di farla franca, ma i carabinieri guidati dal maggiore Guerino Spina lo hanno arrestato. «Ma come avete fatto?» ha esclamato convinto di essere al sicuro. Anche la macchina utilizzata per allontanarsi da Pesaro è stata trovata, chiusa nel granaio di fianco. E’ stato trasferito nel carcere di Perugia. Al vaglio della Procura di Pesaro le eventuali responsabilità di chi ha favorito la latitanza. Da chiarire anche la posizione del titolare del casolare in cui Marcelli si era stabilito. L’uomo, già condannato nel 2016 a 4 mesi per i reati di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate nei confronti della convivente, doveva espiare la pena di 4 anni e 4 mesi di reclusione per i reati di violenza sessuale, maltrattamenti e lesioni commessi nel 2021 nei confronti della nuova compagna (confermata in Cassazione). Era in attesa di conoscere la sentenza definitiva relativa ad una condanna a 6 anni, per gli stessi reati nei confronti di un’altra ex.

Pianto liberatorio

Le vittime si sono sciolte in un pianto liberatorio. «Ho pianto nervosamente perché mi sono sentita sollevata – racconta una di loro – mi sono tolta un peso dallo stomaco». Sono state protette dai carabinieri ma sono stati giorni molto lunghi. «Avevo paura di uscire, mi guardavo le spalle. Ho anche avuto gli incubi». Soddisfatta anche la loro avvocatessa Elena Fabbri che ieri ha assistito una delle vittime perché Marcelli l’avrebbe querelata per appropriazione indebita, per aver portato via da casa degli oggetti. L’indagine era stata archiviata, ma Marcelli ha presentato opposizione all’archiviazione. Il giudice si è riservato.

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