«Super caldo, niente mare e pienone solo nel weekend. La stagione non decolla né in spiaggia né in collina»

Antonella Baronciani
Antonella Baronciani
di Miléna Bonaparte
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Sabato 15 Luglio 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 16 Luglio, 08:10

PESARO - Meno tuffi al mare per salvarsi dalla canicola, alla nuotata fino agli scogli si preferisce la piscina, rispetto al lettino assolato meglio l’aria condizionata e c’è chi cerca rifugio nella frescura di montagna.

Dalle spiagge di gran parte dei bagnini del litorale pesarese, dalla zona Porto a Sottomonte, passando per Ponente e Levante, sale all’unisono un coro di lamentele e critiche perché la stagione balneare non ingrana, il turismo langue e i clienti affezionati che hanno prenotato si fanno vedere soltanto nel pienone del weekend.

 
Il paradosso


I titolari degli stabilimenti sostengono che si è innescata una serie di fattori che rema contro l’afflusso sotto l’ombrellone: i timori per la balneabilità dell’acqua permangono come strascico dell’alluvione romagnola, i bilanci familiari sempre più in rosso limitano la disponibilità di spesa e, in questi giorni super bollenti, sono le ondate di calore a dettare legge tenendo lontani dai lidi molti frequentatori abituali e anche qualche turista.

«La grande afa ha tagliato le presenze in spiaggia - si rammarica Antonella Baronciani, titolare dell’omonimo Baronciani Beach B16 nella riviera di Ponente -, con 40 gradi percepiti e l’alto tasso di umidità la gente non viene a sudare al mare, ma va a cercare il fresco altrove.

Con queste folate di vento, durante la settimana eravamo quattro gatti. La stagione turistica non è ancora riuscita a sfondare. Rispetto ai numeri molto soddisfacenti della scorsa estate, arrivata fino alle “ottobrate”, adesso siamo in sofferenza. La gente sta rintanata in casa davanti ai condizionatori. Abbiamo registrato una diminuzione della clientela e gli ospiti dell’hotel Napoleon a volte rinunciano. Le disdette romagnole proiettano l’allarme anche da noi e i divieti di balneazione fanno il resto. 


Il deserto feriale


«Da lunedì a venerdì - aggiunge Antonella - c’è poco movimento, poi arriva il boom del sabato e della domenica, con il pienone solo se il meteo ci assiste. In spiaggia vengono soprattutto i ragazzi, ma le famiglie con i bimbi e gli anziani scarseggiano». 


Gli ostacoli


Da Bagni Tino, Sabina Cardinali, presidente nazionale Cna Balneari, conferma che l’afa eccezionale di questi giorni «ha ostacolato le presenze al mare, ieri non c’era un pesarese in spiaggia, soltanto turisti stranieri. Temperature difficili da sopportare in spiaggia, ma anche per arrivare in auto, trovare un parcheggio e camminare sotto la canicola. Le persone che hanno l’ombrellone stagionale vengono in spiaggia dopo le 17,30 mentre i giornalieri non si vedono per niente. La situazione è pesante». 


Conti in rosso


Una stagione insomma che non ingrana, «abbiamo difficoltà legate non solo al meteo - aggiunge Cardinali -, ma anche alla capacità di spesa della clientela, nel weekend c’è un afflusso ”mordi e fuggi”, le vacanza vere e proprie devono ancora iniziare. Parliamo tanto dell’esigenza di destagionalizzare il turismo e invece la stagione si sta accorciando sempre di più. Ha influito anche l’indifferenza da parte del Comune, nessun messaggio ufficiale per tranquillizzare i bagnanti dopo l’alluvione».

Su tutte le furie il titolare di Joe Amarena Sunset Beach a Baia Flaminia: «La stagione sta andando male - afferma pur indaffaratissimo a preparare caffè e cappuccini -, la gente guarda a quel che sta scritto sul cellulare, invece di toccare con mano le condizioni reali dell’acqua. Il divieto di balneazione qui alla Baia è stato tolto lunedì, ma l’hanno comunicato soltanto giovedì. Inoltre la gente non è disposta a spendere, le famiglie stanno attente anche al centesimo». Lo dimostra anche il fatto che ci si limita a muoversi nel fine settimana. «Gli arrivi - prosegue il titolare di Joe Amarena - sono tutti sbilanciati sul weekend, da lunedì a venerdì non si lavora. È diminuita la clientela fissa, dimezzate le presenze giornaliere e nessuno spende al bar e al ristorante». 


Il miglioramento
L’acqua ieri era un po’ torbida «ma sta passando la paura - voce fuori dal coro è Alessandro Corsini di bagni Primavera e del ristorante Cocobongo, dove Levante incontra Sottomonte - e anche le cozze sono tornate in tavola. La stagione è partita tra mille difficoltà, con le mareggiate e l’alluvione, ma adesso stiamo lavorando parecchio, l’altra sera in 173 hanno prenotato la cena di pesce. Resta il problema del personale, camerieri e addetti alla cucina mancano o sono scarsamente preparati». Oggi sabato, domani domenica, le temperature massime salgono da 30 a 33 gradi.

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