Filippetti: «Vi spiego come far diventare Pesaro finalmente una meta turistica»

Filippetti: «Vi spiego come far diventare Pesaro finalmente una meta turistica»
Filippetti: «Vi spiego come far diventare Pesaro finalmente una meta turistica»
di Luigi Benelli
4 Minuti di Lettura
Venerdì 14 Luglio 2023, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 12:59

PESARO Settanta milioni di euro investiti significa credere nelle potenzialità turistiche di Pesaro. Mercoledì sera è stato il giorno della presentazione del Charlie Urban Hotel, riqualificato con 20 milioni di euro grazie al Gruppo Lindbergh di Nardo Filippetti. C’era tutto il jet set pesarese, tra autorità e referenti chiave delle categorie economiche e politiche pesaresi.

Là dove una volta c’era il Cruiser ora sorge un hotel a consumo energetico quasi zero, 117 camere da single room a junior suite, sistemi di sensori che rilevano la presenza dell’ospite e attivano i meccanismi di automazione per controllare la climatizzazione, le luci e in generale le facilities della camera. 


La presentazione


Nardo Filippetti lo presenta così: «Avrà un target business durante l’inverno e per le vacanze delle famiglie per l’estate.

Vogliamo far respirare l’internazionalità e siamo convinti che la posizione vicino al futuro Auditorium Scavolini sarà importante per gli arrivi in occasione degli eventi». Filippetti ammette: «Ho investito 70 milioni nell’ex Cruiser, Nautilus ed Excelsior, credo nelle potenzialità turistiche della città ma ad oggi Pesaro non è una destinazione turistica. Su internet non appare nei motori di ricerca. Stiamo parlando con l’amministrazione per trovare il modo di farla conoscere. Bisogna investire in marketing e comunicazione».

Il gruppo lo ha fatto con una campagna da 400mila euro per il riposizionamento del marchio, campagne social, ma la strada è lunga. «La settimana scorso ho incontrato un ingegnere di Palermo che possiede 7 alberghi di qualità e non sapeva dove fosse Pesaro e se ci fosse il mare. La colpa è nostra che non siamo riusciti a comunicare che esistiamo. E’ altrettanto chiaro che con tre alberghi non possiamo fare di Pesaro una destinazione». Filippetti è convinto che «una cittadina così piccola può essere una bomboniera ma non possiamo puntare al turismo di massa, dobbiamo guardare alle famiglie e alla terza età. Questo sarà il mio ultimo investimento in città, ma mi batterò per far sì che Pesaro possa diventare una meta turistica. Deve solo evitare di proporre troppe cose: bisogna dare due messaggi chiari su chi siamo, poi il turista si troverà un’ampia offerta. Non possiamo tirarci indietro, abbiamo investito tanto».

Sono per ora oltre 50 i posti di lavoro creati dal nuovo hotel del gruppo che gestisce altre otto strutture ricettive (4 e 5 stelle) in tutta Italia con oltre 3.000 posti letto e 500 addetti. Lo studio sulla progettazione è stato affidato all’architetto Michele Della Chiara mentre l’interior design è stato curato dal professionista Andrea Fogli. E’ un hotel quattro stelle che apre i suoi spazi di co-working e co-living a tutti i suoi ospiti e non solo. Al sesto piano un locale panoramico ed un’ampia sala convegni con affaccio sul mare, unica in Italia. 


I valori


«Abbiamo pensato ad un albergo che avesse una linea ed uno stile internazionale ma che sapesse offrire i valori della nostra identità – spiega il vicepresidente di Lindbergh Hotels Marco Filippetti – Quella italianità che evidenziamo nel servizio che vogliamo offrire, nello spirito e nell’esperienza che vogliamo ricreare perché l’italianità è una parte fondamentale di ciò che siamo e di ciò che vogliamo essere. Il nome dell’albergo celebra l’emblema ed il nome originale del nostro gruppo che deriva dall’aviatore statunitense Charles Lindbergh, il primo a compiere la traversata aerea dell’Oceano Atlantico nel 1927».
 

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