Nuova darsena, sub al lavoro per allestire i primi 8 ormeggi. Biancani polemico: «La burocrazia soffoca l’attività del porto»

Il sommozzatore prima di tuffarsi nella darsena
Il sommozzatore prima di tuffarsi nella darsena
di Miléna Bonaparte
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Mercoledì 28 Giugno 2023, 05:50 - Ultimo aggiornamento: 13:44

PESARO -  La nuova darsena si sta preparando a ospitare le imbarcazioni dedite ad attività sportive, ricreative e turistiche che hanno partecipato al bando di assegnazione dei posti barca. Sono 24 gli attracchi disponibili, la maggior parte dei quali riservati ai club nautici e alle associazioni dilettantistiche in un’ottica di risparmio sui canoni delle concessioni demaniali. C’è stato un pressoché tutto esaurito, solo un posto è rimasto libero nella selezione pubblica dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale di Ancona. 


Il cantiere


La realizzazione dei nuovi attracchi della darsena è in corso. Per una settimana, da sabato scorso fino al 1º luglio, i sommozzatori sono occupati ad installare le catenarie alle quali ancorare i natanti alla banchina, sostituire i corpi morti e riqualificare gli ormeggi. Per il momento si stanno allestendo gli 8 posti del Club nautico con immersioni quotidiane dei sub dalle 9 alle 17. E la Capitaneria di porto ha emesso un’ordinanza per disciplinare le attività e vietare la navigazione di mezzi che potrebbero intralciare le operazioni.

«La ditta Dive Tech effettuerà lavori di collocazione delle boe di riferimento - rende noto la comandante Claudia Di Lucca -, nonché il trasporto e la posa di 5 corpi morti e successivo collegamento alle catenarie per l’aggancio di 8 ormeggi nello specchio acqueo in concessione al Club nautico Pesaro, adiacente alla banchina della nuova darsena del porto. Si tratta di rispettare le norme per l’attività dei sommozzatori, regolamentare i lavori e le ispezioni marittime per la sicurezza della navigazione. Durante gli interventi, il sub viene segnalato dalla bandiera nautica Alfa e in un raggio di 10 metri è proibito navigare, ancorare, praticare la balneazione e svolgere attività di pesca». Si tratta di mettere in acqua dei galleggianti fissati al fondo con una catena e blocchi di cemento, vale a dire i corpi morti, una vera e propria garanzia per l’ormeggio, dai quali si dipartono cime che raggiungono le banchine e permettono il fissaggio delle imbarcazioni. 


I settori
La nuova darsena, in base al bando dell’Autorità portuale, è divisa in tre settori per 24 posti barca, 16 gestiti dai club nautici e dalle associazioni sportive in due lotti da 8 ormeggi ciascuno e 8 posti riservati ai singoli diportisti. È il nuovo sistema di assegnazione delle concessioni che dovrebbe abbattere i costi proibitivi dei canoni demaniali, venendo ripartiti fra più assegnatari. «Un passo avanti decisivo non solo per gli sportivi e i soci dei club, ma anche a favore del turismo della città nella sua interezza - afferma il vicepresidente del consiglio regionale Andrea Biancani, Pd -, in generale ne deriveranno sicuramente benefici per le attività economiche legate al mare.

Mi risulta che i posti barca siano stati tutti assegnati, tranne uno. L’obiettivo si è finalmente raggiunto dopo un lungo e complesso iter. E a questo proposito vorrei evidenziare l’eccesso di burocrazia che rallenta le attività, prendendo spunto della tradizionale Festa del porto. 


La burocrazia


«Da quando c’è l’Autorità di sistema i problemi sono aumentati, questo ente statale doveva essere uno strumento più snello per fare investimenti e dare risposte veloci alle esigenze dell’approdo. Si registra invece un raddoppio della burocrazia. Viene sempre invocata la sicurezza per chiedere carte su carte e accrescere le spese di chi promuove manifestazioni tra mille difficoltà. Da anni, inoltre, al porto non c’è ancora un punto di riferimento dove trovare informazioni e supporto, nemmeno per un giorno alla settimana. Serve un cambio di passo. Ormai promuovere eventi sta diventando proibitivo, troppi incartamenti che appesantiscono l’organizzazione. Mi viene da pensare che ci sia un’interpretazione delle normative con un eccesso di zelo. Purtroppo non si applica più il buon senso, facendo singole valutazioni caso per caso». 

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