Pesaro, corsa contro il tempo per trovare siti alternativi per le antenne nel Parco San Bartolo

Pesaro, corsa contro il tempo per trovare siti alternativi per le antenne nel Parco San Bartolo
Pesaro, corsa contro il tempo per trovare siti alternativi per le antenne nel Parco San Bartolo
di Letizia Francesconi
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Domenica 25 Febbraio 2024, 03:40 - Ultimo aggiornamento: 15:14

PESARO - Ente Parco San Bartolo e i Comitati no 5g di Fiorenzuola e Cattabrighe, cercano l’appoggio della Provincia per una ricognizione su terreni di proprietà pubblica dentro il parco lontani dai borghi (ricordiamo però che il 90 per cento dei terreni sul San Bartolo sono privati) per la ricerca di siti alternativi dove collocare le antenne. Dopo l’approvazione nel novembre scorso della revisione al Regolamento comunale per i piani di rete delle società di telefonia, ora si cambia passo, dialogando con i privati e il pubblico pur di impedire l’installazione di maxi antenne vicine alle abitazioni.

I tempi stringono, ed entro la settimana entrante, Ente Parco e Comitati devono far pervenire al servizio comunale Ambiente Suap-Edilizia privata, l’elenco dei siti alternativi a quelli scelti e comunicati al Comune dai gestori di telefonia, Tim e Vodafone. «Il direttivo del Parco con il presidente Leva ha incontrato nella serata di venerdì i referenti dei due Comitati – riferisce la presidente provinciale Legambiente e membro del direttivo, Rosalia Cipolletta – si tratta di una partita, l’ennesima che dobbiamo chiudere entro poche settimane, prima che si sciolga il Consiglio comunale per le amministrative. Fra le novità, il direttivo del Parco sceglie di coinvolgere in questa fase anche la Provincia e l’ingegnere Mario Primavera, già consulente dell’Ente per una ricognizione delle proprietà della Provincia sulla strada Panoramica. Non è escluso che qualche porzione lungo la Panoramica si trovi su cui collocare le antenne chieste e previste dalle società». 
Una cosa è però ormai chiara a tutti, la seconda antenna nel borgo di Fiorenzuola e l’antenna di Cattabrighe restano nero su bianco nelle previsioni delle società di telefonia, e non sono mai state cancellate. «Ragion per cui – prosegue la presidente Legambiente – tempo una settimana, e anche il comitato di Fiorenzuola dovrà fornire un elenco di eventuali siti su aree pubbliche o private pur di scongiurare l’iter per l’installazione della seconda antenna prevista sull’area comunale di via Tasino». 
«Il Comitato di Fiorenzuola – ha rimarcato la sua portavoce a margine dell’incontro – punta ad ottenere da Comune e Provincia aree alternative ma pubbliche, questo per garantire il rispetto dei principi di salute pubblica e di tutela dell’ambiente circostante, all’interno del perimetro del Parco ma fuori dal borgo. Per quanto riguarda invece il cilindro di Focara per cui ci battiamo dal marzo 2023, motivo per il quale abbiamo costituito un comitato, il nostro legale sta lavorando con gli ingegneri della società di telefonia per il suo spostamento, molto difficile però, perché l’antenna Iliad di 30 metri è tuttora attiva».
I referenti del Comitato di Cattabrighe invece hanno già individuato e inviato al Comune una serie di siti alternativi alla localizzazione su Cattabrighe alta, per la maggior parte in terreni privati, lontano da abitazioni in zone artigianali o commerciali, e che si affacciano direttamente sulla Statale 16. Dunque la partita dentro il San Bartolo è pienamente aperta. 
 

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