Le domande asfissianti
«Dove vai con la macchina? Ti controllo» le avrebbe detto. E ancora «Se chiami i carabinieri te ne pentirai», fino a «Sono la tua ombra, ti controllo, so cosa fai e stai attenta a cosa dici». Poi le telefonate, tantissime, fino a 107 in una sola giornata. Il suo cellulare era stato bloccato, ma avrebbe trovato altre schede per cercarla. Chiamate senza risposta, tanto che un giorno si sarebbe attaccato al citofono.
I precedenti
L’avvocato Gianluca Sanchini difende l’imputato mentre l’avvocato Francesco Coli si è costituito parte civile per tutelare la parte offesa. Ieri il pm ha chiesto cinque anni. Il collegio ha assolto l’uomo per i maltrattamenti ma lo ha condannato a un anno e sei mesi per stalking. L’uomo era già stato condannato in passato a un anno per atti persecutori nei confronti della precedente compagna. Ma non è tutto, perché dai racconti della ragazzina è scaturito un altro processo. Tra il 2015 e il 2018 il 44enne avrebbe rivolto le sue attenzioni alla figlia della moglie e alla sua amichetta del cuore. Tra gli episodi quello in vacanza quando il patrigno avrebbe effettuato dei massaggi alla figliastra fino a toccarle nelle parti intime. Attenzioni ripetute con altri sfregamenti. Ma anche il caso di videochiamate in cui la minore avrebbe raccontato di come lui si toccasse mentre parlava. Anche l’amichetta del cuore aveva lamentato circostanze simili e anche lei è stata ascoltata per cristallizzare la prova. Il 12 maggio il caso finirà davanti al Gup.