Mareggiata, scontro sulle priorità
I residenti criticano gli operatori

I danni dell'ultima mareggiata
I danni dell'ultima mareggiata
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 18 Febbraio 2015, 22:17 - Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 05:34
FANO - Verranno ricevuti oggi dal sindaco Massimo Seri gli operatori colpiti dalla mareggiata.

La polemica è scoppiata sulla rivendicazione delle priorità di intervento dopo il maltempo tra il 5 e il 6 febbraio scorsi, a difesa della costa, tra residenti e operatori turistici, i primi interessati a difendere le loro case, i secondi intenti a programmare la prossima stagione turistica da cui dipende la sopravvivenza di non poche aziende che svolgono la loro attività sul lungomare.



A criticare la decisione di abbandonare l'assemblea ieri è stato il presidente del comitato Le Brecce Mauro Ginesi che tira in ballo in modo particolare il segretario della Confartigianato fanese, che annovera anche l'Oasi, sindacato dei concessionari di spiaggia, Andrea Giuliani, il quale è stato il primo ad abbandonare l'aula. "L'abbandono dell'incontro pubblico da parte di Andrea Giuliani - evidenzia Ginesi - ha dimostrato che quest'ultimo non ha mai preso a cuore la sorte dei cittadini del rione Le Brecce ed ha mancato, con il suo gesto, di rispetto alle istituzioni".



Ginesi, inoltre, riporta all'attenzione del sindaco le decisioni della Regione Marche, soprattutto in ordine alla necessità di elaborare un nuovo piano di difesa della costa rispetto ai repentini cambiamenti climatici verificati negli ultimi anni. Ricorda anche le dichiarazioni di Paolo Eusepi che ammise come il piano della costa fosse stato strutturato male "perché - disse - i 4.200.000 euro disponibili per risolvere i problemi dell'erosione non sono stati assegnati al progetto per colpa della politica. Questo rimbalzo di responsabilità tra Comune e Regione per risolvere il problema è un aspetto che non può riguardare coloro che sono residenti nel territorio interessato. Spesso non si può procedere in termini esecutivi per mancanza di fondi, questa volta i soldi ci sono e non si riesce ad intervenire ugualmente".



A questo punto per Ginesi non si può attendere oltre: se esiste un minimo di collegamento tra Comune e Regione, i tempi per la posa in opera delle scogliere debbono essere abbreviati al massimo, senza continuare con un rimpallo di responsabilità che non fa altro che aggravare la situazione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA