Ex zuccherificio di Fano, la capogruppo Pd: «Tuteliamo la salute di alunni e residenti, no al colpo di spugna»

Ex zuccherificio di Fano, la capogruppo Pd: «Tuteliamo la salute di alunni e residenti, no al colpo di spugna». Nella foto, gli scheletri dei capannoni all'ex zuccherificio e, nel riquadro, Agnese Giacomoni
Ex zuccherificio di Fano, la capogruppo Pd: «Tuteliamo la salute di alunni e residenti, no al colpo di spugna». Nella foto, gli scheletri dei capannoni all'ex zuccherificio e, nel riquadro, Agnese Giacomoni
di Lorenzo Furlani
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Lunedì 8 Aprile 2024, 23:32 - Ultimo aggiornamento: 9 Aprile, 11:51

FANO «Siamo la città delle bambine e dei bambini e non possiamo dimenticarci della scuola primaria attigua alla torrefazione del caffè. Inoltre, tutti vogliamo togliere di mezzo gli scheletri dei capannoni all'ex zuccherificio, ma certamente non possiamo farlo al prezzo della salute dei nostri concittadini». 

Il dibattito avviato

È appassionato il tono della capogruppo del Pd in relazione al dibattito avviato ieri in consiglio comunale sulle osservazioni al Piano regolatore generale, che entro 5 giorni dovrebbe giungere all’adozione definitiva dello strumento urbanistico, ultimo atto dell’amministrazione Seri. 

Agnese Giacomoni rivolge «un appello a tutti i consiglieri di maggioranza perché sostengano l’osservazione dei residenti dell’area dell’ex zuccherificio» per il recupero della destinazione urbanistica mista per servizi alla persona e alla collettività, invece del polo logistico per le derrate alimentari inserito in extremis nel Prg adottato ad ottobre con un emendamento del sindaco. «Secondo i principi della Fano dei bambini - puntualizza Giacomoni - questa è una battaglia di civiltà e chiedo coerenza a tutta la maggioranza».

Le scuse politiche

Un appello accompagnato da scuse politiche. «Chiedo scusa ai cittadini per aver votato in ottobre questo emendamento del sindaco - afferma la capogruppo Pd - che sostanzialmente serviva a ripristinare la zona produttiva dell'ex zuccherificio togliendo il divieto per le attività insalubri di seconda classe, seppure per l’esigenza dell'ortofrutta.

Ma certamente non avevo contezza di tutta la situazione, per cui chiaramente oggi con rammarico mi rendo conto che è stata una scelta sbagliata».

L'esposto sulle emissioni

“Tutta la situazione” a cui allude Giacomoni sono i bruciori a occhi, naso e gola lamentati dai residenti per le emissioni della torrefazione (industria insalubre di seconda classe) nell’esposto alle autorità del febbraio 2023 e la raccomandazione dell’Asur nella valutazione ambientale strategica per il Prg vigente perché si escludessero dalle vicinanze della primaria Decio Raggi industrie insalubri di prima e seconda classe.

Un’indicazione nei fatti ignorata nell’autorizzazione del 2016 rilasciata all’impresa e del tutto eliminata nella pianificazione urbanistica in itinere, che per i due stabilimenti prossimi alla scuola non presenta più alcuna prescrizione sull’insalubrità.

La vocazione della zona

«Negli ultimi anni - sottolinea Giacomoni - la zona ha cambiato vocazione accogliendo attività sportive, per il benessere e l’assistenza sanitaria. Un polo logistico lì non è adeguato per l’inquinamento acustico e per lo smog dei tir. Dobbiamo garantire la salute di chi in quella zona vive e lavora. Con il suo emendamento il sindaco ha sostanzialmente azzerato 5 anni di progettazione partecipata e, tra l'altro, questa dell'ex zuccherificio doveva essere un’esperienza pilota. Il suo emendamento è stato un vero colpo di spugna».

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