Drago alato staccato dal Duomo di Milano e ritrovato a Vallefoglia: indagato antiquario, il giudice vuole approfondire

Drago alato staccato dal Duomo di Milano e ritrovato a Vallefoglia: indagato antiquario, il giudice vuole approfondire
Drago alato staccato dal Duomo di Milano e ritrovato a Vallefoglia: indagato antiquario, il giudice vuole approfondire
di Miléna Bonaparte
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Lunedì 9 Ottobre 2023, 03:50 - Ultimo aggiornamento: 12:15
PESARO Resta ancora sulle spine il noto antiquario pesarese Giancarlo Ciaroni, con le sue due gallerie Altomani in città e a Milano, indagato dalla Procura del capoluogo lombardo di ricettazione ed esportazione illecita di beni culturali per la vicenda del ritrovamento in un suo capannone di Vallefoglia dell’ormai famigerato doccione, un drago alato in marmo bianco e rosa di Candoglia che si era staccato dalle guglie del Duomo meneghino nel 1943 durante la guerra. 


La ricostruzione


Dell’opera si erano perse le tracce e, dopo ricerche in mezza Europa, ne è stata segnalata la presenza in Olanda. Poco tempo dopo, nel dicembre 2022, in circostanze non rese note, i carabinieri hanno rinvenuto il gargoyle chiuso in un magazzino di proprietà di Ciaroni. L’udienza preliminare per decidere l’eventuale rinvio a giudizio dell’antiquario è stata spostata a dicembre. Il giudice per le indagini preliminari ha chiesto più tempo per fare maggiori approfondimenti sulla vicenda, piuttosto complessa e intricata, e dare la possibilità alle parti di esprimere al meglio la loro posizione.

Lo comunica l’avvocato dell’antiquario Domenico Costantino che conferma la linea della difesa secondo la quale il doccione è stato acquistato da Ciaroni per circa 20.000 euro nel luglio del 2018 da un collega di Brescia, anche lui ignaro della provenienza, e di non aver mai cercato di esportare e vendere l’opera all’estero. 


La difesa


Con regolare permesso l’avrebbe portata in Olanda per farla restaurare da un esperto e, solo dopo i lavori di ripulitura (il dragone era quasi irriconoscibile per lo stato di degrado), Ciaroni ha capito che si trattava del doccione milanese scomparso. A questo punto l’antiquario avrebbe preso contatti con la Fabbrica del Duomo per la restituzione. L’accusa sostiene invece che Ciaroni era andato in Olanda proprio per risistemare al meglio l’opera e venderla alla principale fiera d’arte europea di Maastricht.

 

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