Delitto Ferri, i due imputati
non rispondono al giudice

Donald Sabanov
Donald Sabanov
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Sabato 15 Febbraio 2014, 11:33 - Ultimo aggiornamento: 24 Febbraio, 15:13
PESARO - durato tre ore l'incidente probatorio davanti al Gip di Pesaro per ascoltare la testimonianza chiave di Fatima, 22 anni, marocchina, ex fidanzata del principale indiziato per l'omicidio di Andrea Ferri, avvenuto il 3 giugno scorso. La ragazza, protetta da un paravento, è stata interrogata dal Pm Monica Garulli e dai difensori dei due indagati, ossia Donald Sabanov, 26 anni, macedone, dipendente della vittima, e Karim Bary, 24 anni, marocchino, il complice che avrebbe aiutato Sabanov a pianificare l'agguato e l'omicidio di Ferri.



Un delitto maturato per la sete di soldi: secondo la procura, Sabanov pensava di trovare centinaia di migliaia di euro nella cassaforte del distributore di benzina in cui lavorava e di cui la vittima era il gestore. Tre giorni dopo il delitto prelevò 17 mila euro, firmando le premesse per essere catturato grazie ai filmati delle telecamere di sorveglianza.



Fatima ha confermato le dichiarazioni rese agli inquirenti, ossia che Sabanov girava con una pistola, arma che lei stessa toccò (la presenza del Dna è stata accerata dal Ris) e ha aggiunto di non aver mai saputo nulla delle intenzioni omicide del macedone. Il quale, al pari di Bary, si è avvalso della facoltà di non rispondere al Gip.



Erano presenti in aula la moglie, la figlia ventenne e il fratello di Ferri, assistiti dall'avvocato Gianluca Sposito. Ora si attende la conclusione delle indagini prevista tra due settimane, e la richiesta di rinvio a giudizio per i due indagati con l'accusa di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione.
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