Prevedibile, visto l’aumento dei contagi nelle Marche (+22,2% secondo i dati della Fondazione Gimbe ma in relazione alla settimana che va dal 23 al 29 novembre, rispetto a quella precedente) e visto che l’unica precauzione obbligatoria, all’interno della struttura ospedaliera, ora è la mascherina. Non si prevedono più, infatti, screening di nessun genere, divisioni tra positivi e non o limitazioni alla visite nei reparti. Nel comune di Urbino - anche se l’ospedale ducale raccoglie pazienti e visitatori da tutto l’entroterra - secondo il sito della Regione i contagi sono saliti a 46, dieci giorni fa erano 35.
La scelta
Sulla struttura incide anche la scelta di aver chiuso l’anno scorso il reparto di Medicina 2 (e di non aver mai aperto di fatto la Medicina d’Urgenza), al secondo piano, con 18 letti utili “sacrificati” per trasformare l’area in Ambulatorio di prevenzione, ovvero dove i cittadini vengono vaccinati (ed effettuano screening oncologici). Questo, con buona pace di chi suo malgrado intasa poi il Pronto soccorso e deve restare in attesa in barella per carenza di posti letto nel silenzio, in questo caso, della politica locale. Prevenire sì ma anche avere dei letti in più sarebbe cosa giusta.