Le tre auto a fuoco per il raid di un ex convivente respinto: 57enne incastrato dai carabinieri

Le tre auto a fuoco per il raid i un ex convivente respinto: 57enne incastrato dai carabinieri
Le tre auto a fuoco per il raid i un ex convivente respinto: 57enne incastrato dai carabinieri
di Luigi Benelli
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Giovedì 11 Novembre 2021, 04:10

COLLI AL METAURO - Era tornato per dar fuoco nuovamente all’auto della ex. E per capire se lei fosse in casa. Ma un vicino l’ha sorpreso e l’ha segnalato ai carabinieri che l’hanno arrestato poco dopo. Ieri l’udienza di convalida per un 57enne di origi campane residente ad Arezzo accusato di atti persecutori, incendio e tentato incendio.

L’uomo il 31 ottobre era stato a Colli Al Metauro a far “visita” alla ex, una donna di 43 anni che per quattro anni ha convissuto con il 57enne. Nella serata di Halloween lui è stato dove sapeva che la donna aveva una casa e così ha preso di mira la Matiz dandole fuoco. L’incendio però si è propagato anche alle auto vicine. L’allarme ai vigili del fuoco di Fano era arrivato intorno alla mezzanotte, e in pochi minuti sono state spente le fiamme di due auto, appena in tempo per salvare la terza auto, una Panda, che stava già bruciando. In un primo momento si pensava a un fatto accidentale, causato da una batteria in avaria.

L’auto della signora è stata ridotta a quasi una carcassa. Ma tutto è diventato più chiaro il 6 novembre quando il 57enne, incensurato impiegato in una struttura sanitaria toscana, è tornato sul posto con una tanica di benzina, ha cosparso l’auto della donna per darle fuoco. Ma proprio in questo momento è stato visto da un vicino che ha urlato qualcosa. Lui è scappato con il suo mezzo lasciando la tanica di benzina sul posto e la carcassa cosparsa di liquido. Un’altra azione dimostrativa per stanare lei.

Ma il testimone ha chiamato i carabinieri e ha descritto per filo e per segno il piromane e la sua auto.

I militari lo hanno quindi intercettato e fermato in una zona boschiva. Qui aveva lasciato l’auto e si era diretto nella macchia, ma i militari del Radiomobile e della stazione di Colli Al Metauro lo hanno trovato e arrestato. In auto aveva anche dei guanti in lattice. Da qui sono partite le indagini per ricostruire il tutto ed è emerso che lui non accettava la fine della relazione e voleva sapere dove si trovasse. Aveva solo un appiglio, quello di una casa di proprietà a Villanova. Dove poi ha trovato la sua auto, ma non lei. I carabinieri hanno ricostruito anche episodi di aggressioni fisiche e verbali, mai denunciate. Poi la donna, stanca, lo ha lasciato. Grazie alla tecnologia del Targa System i carabinieri sono risaliti al fatto che la Renault Megane del 57enne era transitata a Colli al Metauro anche il 31 ottobre e dunque gli hanno attribuito anche l’incendio dei tre mezzi.

Ieri l’udienza di convalida in cui l’uomo oltre alle accuse per l’incendio e tentato incendio doveva rispondere anche di atti persecutori. Avrebbe telefonato in maniera assidua alla ex chiedendo, mandato mail in cui le chiedeva di restituirle i soldi dei quattro anni di convivenza. E in cui le imputava l’abbandono del cane in un terreno di lui, motivo per cui l’uomo ha preso persino una multa dai vigili urbani. L’uomo ha parzialmente ammesso gli addebiti. L’avvocato Francesco Molino del foro di Arezzo ha chiesto la misura dell’obbligo di dimora, ma il giudice, non vedendo segni di pentimento, ha lasciato l’uomo in carcere.

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