Rete di ortopedia, Saltamartini: «Nessuna decisione presa sui 50 posti letto, aumenteremo le prestazioni del pubblico»

Rete di ortopedia, Saltamartini: «Nessuna decisione presa sui 50 posti letto, aumenteremo le prestazioni del pubblico»
Rete di ortopedia, Saltamartini: «Nessuna decisione presa sui 50 posti letto, aumenteremo le prestazioni del pubblico»
di Lorenzo Furlani
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Sabato 18 Novembre 2023, 07:10 - Ultimo aggiornamento: 19 Novembre, 08:09

FANO - C’è fibrillazione politica a Fano per l’avvio della pratica urbanistica per una clinica di 80 posti letto, anche convenzionati, proposta a Villa Fastiggi di Pesaro dal gruppo privato Gvm Care & Research, che gestisce tra le altre la clinica di Cotignola verso cui migrano molti pazienti della provincia per esigenze ortopediche.

Assessore regionale alla salute Saltamartini, saranno assegnati a quella struttura i 50 posti letto di ortopedia previsti dal 2018 contro la mobilità passiva per una clinica convenzionata a Chiaruccia, che il consiglio comunale, tramontato quel progetto, ha chiesto per potenziare il Santa Croce recuperando la storica eccellenza ortopedica di Fano?

 

«Ancora non è stato deciso nulla, anche perché dobbiamo farlo sulla base delle indicazioni che verranno dalla direzione dell’Ast 1.

Per essere chiari noi finora abbiamo solamente aumentato per una settantina di unità il numero dei posti letto all’ospedale di Pesaro per l’esigenza di un riequilibrio dei posti letto in rapporto alla popolazione rispetto alle altre ex Aree vaste».

Intende la flessibilità annunciata per il nuovo ospedale a Muraglia, da 385 posti letto dei flussi storici fino a 460?

«Esattamente. È un intervento in aumento sul nuovo ospedale di Pesaro. Quei posti letto non li togliamo a Fano o a Urbino né occupiamo i 50 posti letti previsti originariamente per il privato ma attuiamo l’indicazione del riequilibrio venuta dalle elezioni del 2020 e recepita nel piano socio sanitario. Adesso si tratta di fare una valutazione complessiva sulla base dei dati che abbiamo acquisito (la statistica di Politecnica e università Bicocca sulla mobilità passiva storica, lo studio dell’Istao sulla revisione della spesa sanitaria e il monitoraggio quotidiano delle liste di attesa) per decidere come riorganizzare i servizi, cosa aggiungere e dove, per dare risposte ai bisogni di salute che non sono soddisfatti. La direttrice Storti, che abbiamo messo all’Ast di Pesaro Urbino per la sua visione generale venendo dall’Asur, deve predisporre l’atto aziendale».

Una soluzione tecnica, ma la politica come interviene?

«Sarà una proposta tecnica alla giunta regionale perché il sistema, dalla riforma del 1992 delle aziende sanitarie gestite in base al Codice civile, funziona così. Ritengo che prima ci fosse un’ingerenza della politica visto che nell’Area vasta 1 l’atto aziendale risaliva a 20 anni fa. La giunta regionale, sulla base della proposta, laddove fosse necessario, potrà dare delle linee guida per orientare le soluzioni».

Queste decisioni operative quando saranno prese?

«Presto, molto presto visto che abbiamo tutti gli elementi per decidere, entro l’anno».

Quindi, il fatto che sia stato già presentato il progetto di una clinica privata proprio dal gruppo che a Cotignola eroga ai pesaresi le prestazioni di ortopedia non precondiziona la scelta?

«Non conosco quel progetto. Gli step sono tre: il progetto viene presentato prima al Comune, allo sportello unico per le attività produttive. Poi la Regione si deve esprimere accreditando eventualmente i posti letto. Se c’è una necessità in seguito avviene il convenzionamento. Siamo nella fase preliminare. Comunque noi chiederemo al privato quello che non riusciamo a erogare e non quello che può produrre il pubblico perché il privato non ci può fare concorrenza. E vogliamo mettere a gara le prestazioni chieste al mercato secondo la direttiva europea».

Per ortopedia quale situazione si prefigura?

«Abbiamo fatto una riunione a settembre per organizzare la rete regionale di ortopedia. C’era anche il direttore Memè che ha detto che le prestazioni erogate, già aumentate a Fano, possono essere incrementate notevolmente se gli diamo medici, infermieri e il robot. Si tratta di riallocare le risorse dell’Ast 1 disponibili. Il governo ha previsto un aumento di 3 miliardi di euro per la sanità, per le Marche sarebbero 200 milioni in più ma se ne parlerà il prossimo anno».

È previsto un importante investimento privato sulle terme di Carignano, la società ha segnalato l’utilità di una sinergia con il pubblico per la riabilitazione se fosse potenziata l’ortopedia del Santa Croce.

«Sui privati non mi esprimo».

La politica fanese lamenta la mancata risposta da sei mesi alla richiesta di un consiglio comunale sulla sanità con i vertici della Regione.

«Come ho già detto al sindaco, l’incontro con il consiglio comunale, che è stato richiesto anche dal sindaco di Urbino, verrà calendarizzato molto presto».

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