La gente della Renania, della Ruhr, del Sauerland è gente semplice, lavoratrice, abituata a rimboccarsi le maniche e non lagnarsi, ma una cosa così non l'avevano mai vista: le piogge e le inondazioni che da giorni si abbattono sulla Renania-Palatinato e il Nord-Reno-Vestfalia hanno messo la gente in ginocchio. L'ha presa totalmente impreparata perché la violenza dell'acqua che l'ha travolta, e in molti casi trascinata nella morte (almeno 57 le vittime), non era conseguenza di condutture malandate, incuria degli argini e negligenza umana, ma semplicemente forza della natura.
Nessuno poteva immaginarselo, prevederlo.
IL SINDACO
A Solingen un uomo di 82 anni è affogato in cantina dopo essere caduto. Nella cittadina famosa nel mondo per la produzione di lame e coltelli, 130 persone sono state tratte in salvo dall'acqua alta in condizioni critiche: «le abbiamo salvato con scale, barche, boe e ogni mezzo possibile, tutto improvvisato», ha detto un portavoce dei vigili del fuoco. Solingen «è stata colpita da una grande catastrofe, l'inondazione del secolo», ha detto il sindaco Tim Kurzbach. Fra le vittime anche due vigili del fuoco: uno di 52 anni è caduto durante un salvataggio a Werdohl, nel Sauerland, e ogni tentativo di rianimarlo è stato vano.
Poco prima, ad Altena, sempre nel Sauerland, un pompiere è affogato tentando di salvare un uomo. Migliaia i vigili del fuoco mobilitati con turni di lavoro fino a 30 ore. Migliaia i cittadini evacuati per pericolo crollo delle abitazioni sott'acqua. Blackout di luce e telefoni un po' ovunque, compreso un ospedale a Leverkusen (Nord-Reno-Vestfalia) dove l'acqua del fiume Dhünn ha fatto saltare l'elettricità: 468 i pazienti evacuati e trasferiti o dimessi a seconda delle loro condizioni: operazioni, interventi e appuntamenti rinviati, 12 bambini e 15 adulti più gravi spostati in altri ospedali.
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