«Metà della città è distrutta, le case crollavano da destra e da sinistra, le persone urlavano dalle finestre, è stato terribile non poterle aiutare». In questa testimonianza di un residente di un villaggio renano c'è tutto il dramma della Germania travolta dalla furia dei corsi d'acqua, alimentati da piogge torrenziali mai così intense da un secolo. Le vittime nell'ovest del Paese sono salite ad oltre cento, anche a causa di una nuova frana che ha travolto abitazioni e auto, in Vestfalia. I dispersi sono almeno 1.300, soprattutto perché la rete telefonica nelle zone più colpite è in tilt. Una tragedia che la cancelliera Angela Merkel è stata costretta all'inizio a vivere lontano dal Paese, a Washington, preparandosi ad un bilancio di vittime e danni ben peggiore.
Alluvione in Germania, il sacrificio del pompiere-eroe travolto durante il salvataggio
Merkel: «Capiremo la portata di questa tragedia nei prossimi giorni»
La Germania sud-occidentale è l'epicentro di una violentissima ondata di maltempo che sta flagellando anche Olanda, Belgio, Lussemburgo e Svizzera.
Le immagini che arrivano da molti paesini della zona descrivono un quadro di desolazione. «È ancora presto per un bilancio complessivo, mentre svuotiamo le cantine e pompiamo acqua continuiamo a trovare corpi che riemergono», raccontava all'inizio della giornata il ministro degli Interni regionale Roger Lewentz, aggiungendo che «molte persone hanno perso tutto». Il dramma è condiviso con la vicina Vestfalia. Dove nei pressi di Colonia una parte di un villaggio è letteralmente crollata su se stessa, in seguito ad una frana. Creando un cratere in cui si sono riversate masse di terra, acqua e detriti. L'allerta nell'ovest del Paese è ancora altissima, perché continuerà a piovere nelle prossime ore ed il livello del Reno e di molti suoi affluenti sta salendo pericolosamente.
L'alluvione del secolo ha ulteriormente rilanciato il tema dell'emergenza climatica nella campagna per le elezioni federali di settembre. I leader dei partiti hanno imputato questa tragedia al riscaldamento del pianeta, invocando un maggiore sforzo, ma finora sono stati cauti nel mettere in discussione l'azione del governo su questo fronte, perché si è ancora in piena emergenza. Hanno parlato invece gli attivisti, puntando il dito contro la cementificazione selvaggia nelle zone alluvionali e la deforestazione delle montagne. Al netto delle recriminazioni, la priorità resta quella di soccorrere le popolazioni alluvionate. Circa 15.000 tra poliziotti e operatori dei servizi di emergenza sono stati mobilitati per le ricerche, mentre gli elicotteri hanno raccolto i residenti bloccati dai tetti e i carri armati hanno ripulito le strade da alberi caduti e detriti. Anche l'esercito è stato schierato. Per combattere «una guerra su due fronti in patria», l'alluvione e la pandemia, ha titolato la Frankurter Allgemaine Zeitung sul suo sito in queste ore concitate.
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