Proteste in Cina - A due giorni dall'apertura del XX Congresso del partito comunista cinese scoppia una protesta a Pechino. Si tratta di una rara manifestazione di dissenso contro le politiche sanitarie cinesi che come noto perseguono la strategia Covid zero con test di mass e lockdown (tutte misure che da noi sono state abolite da tempo in virtù di una strategia di convivenza responsabile con il virus). Gli slogan della protesta sono forti e diretti contro il presidente Xi Jinping e il partito comunista. Rappresentano un caso politico rilevante, recitano: «Nessun covid test, vogliamo mangiare, vogliamo libertà e dignità».
Le immagini hanno mostrato due striscioni di protesta su un ponte nel nord-ovest della città.
Le autorità hanno ristretto l'accesso alla città, escludendo molti viaggiatori, residenti di ritorno e consegne. Altri hanno subito restrizioni agli spostamenti o sono stati costretti alla quarantena. Le immagini e i filmati della protesta che sono circolati mostrano due grandi striscioni.
除了挂横幅,还用喇叭播放,勇气可嘉,新时代的坦克人。应该是自焚了。 pic.twitter.com/hBBuZpGQba
— 方舟子 (@fangshimin) October 13, 2022
In uno c'era scritto: «Niente test Covid, vogliamo mangiare. Niente restrizioni, vogliamo la libertà. Niente bugie, vogliamo dignità. Niente Rivoluzione culturale, vogliamo le riforme. Niente leader, vogliamo voti. Non essendo schiavi, possiamo essere cittadini». Nell'altro c'era un invito ai residenti a «scioperare a scuola e al lavoro, rimuovere il dittatore e traditore nazionale Xi Jinping».
Un'équipe della BBC si è recata sul posto e non ne ha trovato traccia, ma riferisce l'emittente britannica, la polizia era ben presente nell'area. Anche l'agenzia ANSA si è recata sul posto e ha registrato la presenza di un presidio rafforzato della polizia.
Il Congresso del Partito durerà una settimana e prenderà il via domenica, vedrà nella capitale circa 2.300 alti funzionari e delegati del Partito. Il leader cinese Xi Jinping dovrebbe ottenere un terzo mandato, rompendo una tradizione decennale e rafforzando la sua già salda presa sul potere.
Le autorità stanno limitando l'accesso a Internet e hanno allestito una vasta operazione di prevenzione sanitaria: decine di milioni di residenti vengono sottoposti a test ogni tre giorni, con controlli per l'ingresso in tutti gli edifici e l'obbligo di indossare la maschera. I funzionari hanno anche limitato pesantemente il numero di persone che entrano in città e scoraggiato i residenti dall'uscire. Molte persone che si sono recate in altre città durante la recente festa nazionale hanno scoperto che i loro codici sanitari online - essenziali per viaggiare nel Paese - indicavano improvvisamente che erano a rischio di infezione da Covid, impedendo loro di salire sui treni o sui voli per tornare a Pechino.
«Non capisco perché Pechino abbia fatto questo... Non posso andare a lavorare. Sto per perdere il lavoro. Sono così frustrato. Quando finirà?», ha detto un commentatore su Weibo riportato da BBC, mentre un altro ha aggiunto: «Soffriamo tutto questo solo perché qualcuno deve tenere una riunione».
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