Il sindaco di Pesaro Matteo Ricci: «Sfida vinta e rampa di lancio. Parleremo a tutto il mondo»

Il sindaco di Pesaro Matteo Ricci: «Sfida vinta e rampa di lancio. Parleremo a tutto il mondo»
Il sindaco di Pesaro Matteo Ricci: «Sfida vinta e rampa di lancio. Parleremo a tutto il mondo»
di Simonetta Marfoglia
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Domenica 21 Gennaio 2024, 03:30 - Ultimo aggiornamento: 22 Gennaio, 08:44

La Capitale italiana della cultura 2024 ha già un primo vincitore: Matteo Ricci. Fuori concorso il presidente Sergio Mattarella - per lui standing ovation e 8mila spettatori - l’intervento del sindaco di Pesaro è stato coinvolgente, stratificato e politico, nell’accezione più nobile del termine. L’esito non era scontato perchè il primo cittadino aveva il compito di aprire la filiera degli interventi istituzionali introdotto dal mattatore Paolo Bonolis (passato da Madre Natura alla Natura della Cultura) in una Vitrifrigo gremita e dove tensione ed emozione possono nascondere quei trabocchetti in cui oggi sguazzano i social. 

Oratore rodato

Un piccolo sbaglio, anche veniale, e vieni impallinato da chi non aspetta altro.

Ma Ricci ha esordito da oratore rodato. Ha parlato di cultura e pace, di sostenibilità e bellezza, di comunità e orgoglio. Un discorso che ha volato alto, spingendo chi lo ascolta ad andare al di là della pur sontuosa vetrina inaugurale, perchè sotto sotto l’interrogativo è sempre lo stesso: finiti i 10 anni da sindaco che farà Ricci che sta girando mezza Italia (e mezzi studi televisivi) con il suo libro “Pane e politica”?Che fa sindaco, si lancia? L’Europa l’attende a braccia aperte con l’imprimatur dell’ovazione Capitale? «Mi lancio verso questa bella e piena platea» scherza, poi stoppa: «Oggi è la festa di Pesaro e del presidente Mattarella. Che sia la festa della città e dei pesaresi e godiamoci il momento». E il momento è comunque di quelli che tra qualche tempo si ricorderà con il classico “io c’ero”. «Pesaro 2024 - ha esordito - è una sfida vinta e un punto di partenza, da qui vogliamo rilanciare la scommessa della sostenibilità e della cultura della pace. Questa è una giornata storica per Pesaro e per le Marche. Le 8mila persone presenti sugli spalti sono la dimostrazione che tutti vogliono essere parte di questa grande sfida e dell’orgoglio locale. Per un anno avremo i riflettori accesi, mostriamo la nostra bellezza, cambiamo il futuro della nostra terra per le nuove generazioni, andiamo a dimostrare che siamo una delle province e regioni migliori del Paese». L’avventura Capitale parte da lontano, nasce 10 anni fa, quando è stato proposto ai pesaresi un “patto” per uscire dalla crisi economica attraverso un modello di sviluppo incentrato su manifattura, bellezza, cultura e turismo. «Nel 2024 - ha proseguito Ricci - racconteremo la cultura della nostra terra, che è una cultura del lavoro e del fare, della fatica, dell’intraprendenza, del genio dei nostri imprenditori, della solidarietà, del volontariato. E racconteremo la natura della cultura, perché dobbiamo tenere legata la sfida culturale con quella della sostenibilità per salvare il pianeta».

La narrazione

« Lo racconteremo - ha spiegato - anche attraverso la sfida tecnologica dell’intelligenza artificiale che apre grandi opportunità. Rilanceremo la cultura della pace. La guerra è intorno a noi, e non possiamo rassegnarci ad essa. Per questo abbiamo scelto come simbolo una foglia di gingko biloba, l’albero sopravvissuto a Hiroshima, e dedicato la vittoria a Kharkiv sotto le bombe russe. A Kharkiv aggiungiamo Rafah, nella Striscia di Gaza, gemellata con Pesaro, nella quale stanno avvenendo cose atroci». E a proposito di atrocità e sopravvissuti ieri la senatrice Liliana Segre, legatissima a Pesaro, non ha potuto essere presente ma ha inviato una lettera spiegando il suo rapporto «a doppia elica e indissolubile» e concludendo con un «ad maiora città mia». 

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