Ocean Viking, i 37 migranti (18 minori) restano nelle Marche: domani alle 8 arriva la Geo Bartents

Ocean Viking, i 37 migranti (12 minorenni) restano nelle Marche: «Onde di 6 metri, sofferenza inutile»
Ocean Viking, i 37 migranti (12 minorenni) restano nelle Marche: «Onde di 6 metri, sofferenza inutile»
di Stefano Rispoli e Federica Serfilippi
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Mercoledì 11 Gennaio 2023, 03:10 - Ultimo aggiornamento: 12 Gennaio, 07:52

ANCONA Ore 21.15, la Ocean Viking attracca con il suo carico di speranza e di dolore. Trentasette anime sottratte alla furia del mare al largo della Libia, mentre speravano di raggiungere la loro terra promessa stipate su un gommoncino, tra ustioni e intossicazioni da carburante, ricevono l’abbraccio, non solo simbolico, della città.

 

Tra loro, anche 12 ragazzini (successivamente altri 6 si sono dichiarati minorenni): qualcuno non ha compiuto nemmeno 14 anni, ma ha già visto l’orrore, la disperazione, la miseria e, ora, la salvezza. Sulla banchina 22 del porto dorico, trasformata in un hotspot destinato a ricevere in 48 ore un totale di 110 profughi, un massiccio dispiegamento di forze dell’ordine e di soccorritori ha accolto i sopravvissuti reduci da 4 giorni di navigazione da incubo.

Sui volti, i segni della fatica, ma anche lacrime di gioia. Spuntano sorrisi, soprattutto, mentre il freddo di una notte di gennaio spezza il respiro, annichilisce i muscoli. Hanno affrontato l’Adriatico in tempesta, nelle ultime 24 ore. Molti hanno dovuto far ricorso a medicinali via flebo, stremati dalla stanchezza.  E domani alle 8 del mattino arriva ad Acona la Geo Barents, con a bordo altri 73 migranti. 


La testimonianza 


«Il tempo, come prevedevamo, è sensibilmente peggiorato con vento a 40 nodi e onde alte fino a 6 metri» raccontava ieri pomeriggio Rebecca, team leader dei medici a bordo di Ocean Viking, in un video choc girato da Sos Méditerranée, in grado di documentare la sofferenze e le condizioni proibitive del viaggio verso Ancona. «Questa situazione è impegnativa non solo per i sopravvissuti, ma anche per il personale - aggiungeva -. La nostra preoccupazione è garantire la sicurezza dei superstiti e far sì che ricevano tutte le cure di cui hanno bisogno. Sono sofferenze aggiuntive che si sarebbero potute evitare designando un porto più vicino in Italia». Fortunatamente le condizioni dei primi 37 migranti approdati ieri sera nello scalo dorico non sono preoccupanti, anche se il personale medico - salito a bordo della nave alle 21,45 - ha potuto riscontrare alcuni casi di scabbia, ma c’è anche una persona diabetica, mentre sono diffusi i segni di bruciature e intossicazioni, per lo più da carburante. Il dolore fisico non è nulla a confronto della sofferenza morale vissuta da uomini (23), minorenni (12) e dalle due donne salvate lo scorso 7 gennaio dall’equipaggio della Ocean Viking. Anime disperate che hanno conosciuto gli orrori della guerra, della carestia, delle torture nei campi di detenzione libici e hanno sfidato la morte mettendosi in viaggio, d’inverno, verso l’Italia. 


La manifestazione


Ad accogliere i migranti, sia pure da lontano, c’era anche un gruppo di manifestanti dei centri sociali delle Marche che ha mostrato la propria solidarietà alle Ong con striscioni, cori, fischietti e fumogeni davanti alla banchina della Dogana. Contrariamente a quanto si era ipotizzato inizialmente, resteranno tutti nelle Marche, almeno per ora, i 37 profughi arrivati ieri sera. Il piano ministeriale prevede che i 30 minorenni (i 12 della Viking e i 18 che approderanno ad Ancona tra stanotte e domattina sulla Geo Barents) vengano ospitati all’ex Hotel Massi di Senigallia, centro d’accoglienza straordinario che era stato utilizzato anche la scorsa primavera dalla Caritas per dare supporto logistico ai profughi ucraini. «Le nostre strutture cittadine che rientrano nel progetto Sai sono piene, stiamo già ospitando 65 minori - spiega Emma Capogrossi, assessore comunale ai Servizi sociali -. Da domani (oggi, ndr) verrà avviato il procedimento per la loro ricollocazione in altre comunità minorili, anche in Umbria e in Abruzzo, attraverso il servizio centrale del Ministero dell’Interno. Per legge, al massimo i minori possono restare 30 giorni in un Cas». Diversa la regolamentazione riguardo gli adulti: i 25 approdati ieri ad Ancona sono alloggiati in varie strutture della regione. Resta ancora da definire, invece, il collocamento degli altri 55 migranti maggiorenni che stanno sfidando il mare in tempesta a bordo della Geo Barents, l’imbarcazione umanitaria di Medici Senza Frontiere il cui arrivo è atteso in nottata (l’attracco è previsto per le 7 di domattina). «Stiamo seguendo la situazione e abbiamo predisposto tutto il necessario per accogliere anche questa seconda nave - fa sapere il prefetto di Ancona, Darco Pellos -. Il piano ministeriale prevede visite mediche, identificazione e assegnazione ai luoghi di accoglienza predeterminati. Non abbiamo avuto segnalazioni di emergenza sanitaria tali da giustificare particolare preoccupazione. Siamo sereni, la squadra ha lavorato alla perfezione». 
 

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