Napolitano, Mariotti rivela: «Difese il Rof dal suo partito. Era patito della Cenerentola di Ronconi, mangiava sulla spiaggia di Pesaro»

Il sovrintendente: «Ci accusavano di essere per ricchi e nobili»

Napolitano, il ricordo di Mariotti nella foto insieme a Ceriscioli, Giovanelli e Girelli
Napolitano, il ricordo di Mariotti nella foto insieme a Ceriscioli, Giovanelli e Girelli
di Elisabetta Marsigli
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Sabato 23 Settembre 2023, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 24 Settembre, 08:22

Giorgio Napolitano, uomo elegante e di grande cultura, era innamorato del belcanto, un amico del Rof, di Pesaro e del sovrintendente Gianfranco Mariotti. Difese il festival fin dai suoi esordi, quando i suoi compagni di partito lo definivano «roba per nobili o per ricchi». Ma amava anche la poesia, tanto da rispettare la promessa fatta alla contessa Olimpia Leopardi di andare a visitare la casa del poeta in occasione della sua visita nelle Marche nel 2012. 

 


Le passioni


Venne al Rof da semplice appassionato già nel 1983 e vi ritornò più volte: l’ultima nel 1998, quando, da ministro dell’Interno in carica, assistette alla prima della Cenerentola di Luca Ronconi. «Ho avuto occasione di conoscerlo molto da vicino - ricorda Mariotti - ci davamo del tu e abbiamo sempre avuto un rapporto cordiale, fin da quando era parlamentare. L’ho conosciuto prima come politico e poi come uomo di cultura e ne ho un ricordo splendido perché è stato uno dei più entusiasti sostenitori del festival, sin dalle su origini.

Ed è venuto a Pesaro finché l’età glielo ha consentito». La strada per arrivare nella città di Rossini non era delle migliori: «Ricordo quando gli scrissi una lettera con le indicazioni della strada più breve da percorrere da Roma».

Amicizia vera

Un’amicizia pura e sincera, che andava oltre le serate al Rof: «Gli piaceva molto il mare. Quando veniva a Pesaro veniva dal mio bagnino e, insieme a donna Clio, mangiavamo sulla spiaggia». Riavvolge ancora il nastro Mariotti: «Gli piacque molto la Cenerentola di Ronconi: in quell’occasione venne da ministro, ma l’affetto era sempre lo stesso».

Anche la contessa Olimpia Leopardi ha un ricordo piacevole e affettuoso di Napolitano: «Me lo presentò Mario Martone, in occasione del suo spettacolo sulle Operette morali a Torino. Nacque immediatamente un rapporto di grande simpatia e mi disse “prima o poi la verrò a trovare, lei mi scriva”. Gli scrissi per invitarlo, ma dovette rimandare e mi chiese di scrivergli ancora». Poi accadde qualcosa di inatteso: «Mi chiamarono da Roma mentre ero in vacanza in Tunisia e mi dissero “Tra 10 giorni il Presidente verrà a casa sua”. Pensai ad uno scherzo e invece era tutto vero. Fu un piacevolissimo incontro: ricordo ancora la gentilezza, il garbo e la conoscenza così approfondita che aveva del poeta. Gli feci vedere dei manoscritti che accarezzò con passione ed enorme attenzione».
 

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