Longhi: motore di crescita del Paese
L'università non è un costo da tagliare

Il rettore dell'Università Politecnica Sauro Longhi
Il rettore dell'Università Politecnica Sauro Longhi
2 Minuti di Lettura
Lunedì 21 Marzo 2016, 17:54
ANCONA - Il futuro passa di qui. L'università non come un costo da tagliare, ma come un motore di crescita economica e civile, in grado di suggerire nuovi modelli di sviluppo ad una società in crisi, anche a partire dai territori regionali, garantendo il diritto allo studio dei più meritevoli come investimento per il futuro. È quanto ha sostenuto il rettore dell'Università Politecnica delle Marche Sauro Longhi, inaugurando ad Ancona l'Anno accademico. Longhi ha parlato di "una nuova primavera delle università, in cui la conoscenza renda tutti più liberi di scegliere e di creare, invertendo le politiche di riduzione del finanziamento pubblico, da quello diretto erogato alle università, a quello indiretto dato agli studenti per il diritto allo studio". In sette anni, ha sottolineato, il fondo di finanziamento ordinario delle università italiane è passato da 7,5 a 6,7 miliardi di euro, con una conseguente riduzione del ricambio generazionale, e la perdita di 10.000 posti di ruolo, tra professori e ricercatori, pari a tagli percentuali del 13% contro il 5% del settore pubblico.
 "L'Italia - ha commentato - continua ad avere un finanziamento pro-capite al sistema universitario di poco superiore ai 100 euro: tra i più bassi d'Europa. Nonostante questo, anche dai territori regionali stanno partendo nuovi modelli di sviluppo che pongono al centro la conoscenza". Le Marche sono al secondo posto in Italia per il numero di start-up innovative, ha ricordato Longhi, con la provincia di Ancona, sede della Univpm, che vanta la distribuzione più alta.
 Alla Politecnica, la percentuale di laureati in scienze e tecnologie è pari al 16,3% sulla popolazione tra i 20-29 anni, superiore al Veneto, identica a quella della Lombardia, e paragonabile a quella di Piemonte ed Emilia Romagna. Il tasso di natalità di imprese nei settori ad alta intensità di conoscenza è dell'8%, in linea con le principali regioni, così come quello dei brevetti, pari a 71,8 per milione di abitanti.
 L'ateneo dorico è inoltre sesto su 31 atenei di medie dimensioni per qualità della ricerca, con posizioni di primato in Medicina e Scienze. Con le sue 4.300 nuove immatricolazioni (15.788 gli iscritti totali), il 2% in più rispetto allo scorso anno, conferma la sua attrattività in controtendenza rispetto al resto dell'Italia.
 Con l'obiettivo di raggiungere entro il 2020 la media del 40% della forza lavoro laureata, Longhi ha anche ricordato gli interventi per ridurre le tasse universitarie in favore del diritto allo studio, e ha invitato la Regione a dotarsi in questo settore di un'unica agenzia, che operi con gli stessi criteri e servizi nelle diverse università. Ha proposto inoltre l'erogazione di borse di studio direttamente dalle università, e la creazione di un'unica struttura regionale per la gestione degli alloggi, e un unico modello per i servizi di ristorazione, di sostegno e di accompagnamento alle attività di studio e ricerca e alla mobilità internazionale. 

 
© RIPRODUZIONE RISERVATA