ANCONA - Una spinta alla digitalizzazione del territorio regionale, con un occhio al turismo e l’altro alle imprese. La Regione Marche ha promosso un bando da 7 milioni di euro (di cui 1 milione riservato alle aree incluse nell’elenco regionale dei borghi storici) per i Comuni che ne faranno richiesta al fine di sviluppare soluzioni innovative per le imprese e i cittadini «e la messa a sistema di contenuti e servizi digitali per la valorizzazione dei territori, nonché per migliorare l’accessibilità e l’efficienza dei servizi pubblici» si legge nella scheda della Regione.
L’opportunità
«Uno strumento d’eccellenza - commenta soddisfatto l’assessore regionale alla Digitalizzazione, Andrea Maria Antonini - per promuovere il territorio anche in chiave turistica».
La piattaforma
L’ambito principale è quello della promozione e valorizzazione economica del territorio integrata con il Digital Hub Marche, una piattaforma regionale per la raccolta di tutte le informazioni condivise da enti e organizzazioni in ottica multi-settoriale. Le proposte potranno riguardare, secondariamente, anche l’ambito dei servizi di e-government, con iniziative e progetti per lo sviluppo di città intelligenti (big data, elaborazione dati, internet delle cose, realtà aumentata e virtuale) e di soluzioni interattive e di contatto evoluto tra cittadini e pubblica amministrazione per la semplificazione amministrativa. Le agevolazioni previste dal bando saranno concesse mediante lo strumento del voucher previa valutazione e successivamente una graduatoria.
L’infrastruttura
Intanto prosegue in tutta la regione l’opera di potenziamento della banda larga. L’attuale amministrazione ha impegnato 50 milioni di euro per la realizzazione delle infrastrutture, mettendo a terra risorse che derivano dai fondi Poc, Par Fsc, Psr-Feasr e fondi ministeriali (Mimit). In totale sono 217 i cantieri dislocati sull’intero suolo regionale. Di cui: 130 chiusi e già collaudati, 65 chiusi e in via di collaudo, 22 ancora aperti. Ora il tema, però, è un altro: in alcuni territori dove i cantieri ultimati hanno già ottenuto il collaudo, manca ancora la banda larga. «Questo perché noi siamo l’ente che realizza l’infrastruttura- puntualizza Antonini - mentre per l’erogazione del servizio è il Comune che deve chiudere l’accordo con il gestore».
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