ANCONA - Errare humanum est, perseverare autem diabolicum, dicevano i latini. Parole che sembrano applicarsi bene alla vicenda che vede coinvolto il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale delle Marche Marco Ugo Filisetti, finito per la seconda volta in meno di un anno nel mirino di un’aspra polemica per il contenuto di una lettera inviata agli studenti in occasione di una ricorrenza storica.
La retorica bellicista
In principio fu il 4 novembre, quando, nel ricordare i giovani caduti della Prima guerra mondiale, usò parole che vennero bollate come «retorica bellicista» dall’Anpi e citò l’esponente di spicco del Ventennio Giovanni Gentile.
Sullo stesso piano
Ma quella frase che mette sullo stesso piano partigiani e fascisti ha scatenato una bufera: la segretaria generale della Cgil Daniela Barbaresi chiede l’intervento del ministro dell’Istruzione e parla di «retorica antistorica», definendo Filisetti «banale e stucchevole nella sua foga nostalgica e revisionista». Secondo la collega della Uil Claudia Mazzucchelli, «l’unità di popolo invocata non può passare per revisionismi di sorta» e sottolinea come «è grazie ai partigiani che inizia il lungo processo di Liberazione». A stretto giro di posta, interviene anche il senatore Dem Francesco Verducci che parla di provocazione e sfregio inaccettabile», mentre il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Maurizio Mangialardi invita Filisetti «a rileggere Calamandrei». «Non comprendo questo voler cercare polemica – appare sorpreso dal clamore suscitato dalle sue parole il diretto interessato –. Nell’entrare nel cimitero, si recita una preghiera per chi vi è sepolto senza prima chiedere loro il passaporto e tessera di partito ma per accompagnarli davanti a quel Giudice a cui tutti alla fine sono chiamati ed al quale è ora rimesso il giudizio. Quando entro in un cimitero, io mi tolgo il cappello senza fare il processo alle singole tombe». Con una nota ufficiale, il ministero dell’Istruzione ha reso noto che chiederà un chiarimento all’Ufficio scolastico regionale delle Marche sulla lettera inviata agli studenti.