Marche sanità, accordo
tra Regione e case di cura

Marche sanità, accordo tra Regione e case di cura
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Martedì 11 Marzo 2014, 16:08 - Ultimo aggiornamento: 16:09
ANCONA - C' un potenziale recupero di introiti per 140 milioni di euro dietro il problema della mobilit passiva nella sanit regionale, diretta in particolare in Emilia Romagna, specie per ortopedia e riabilitazione. Ed è la riduzione della mobilità passiva, anche regolamentando e remunerando quella attiva con tariffe uniche convenzionate, l'obiettivo principale dell'accordo firmato, a distanza di quattro anni dall'ultimo, dalla Giunta regionale con case di cura multispecialistiche e le strutture di riabilitazione private accreditate aderenti ad Aiop e Aris.



L'accordo sana il contenzioso pregresso (2011 e 2012) e programma per il biennio seguente. Per raggiungere lo scopo, ha rimarcato il presidente della Regione Gian Mario Spacca, serve "riorganizzare le strutture pubbliche e private nel rispetto degli standard scientifici di qualità e sicurezza alla base della riforma sanitaria" tra cui "la riduzione della frammentazione, la razionalizzazione dei posti letto, l'avvio di strutture per cure intermedie e la riforma delle reti cliniche".



Il percorso deve compiersi anche nelle strutture private accreditate in una "logica di rete - ha detto l'assessore alla Salute Almerino Mezzolani - perchè possano essere coinvolte nell'erogazione di prestazioni mirate a ridurre i flussi di mobilità passiva". Si avvia una "funzione di 'committenza' - ha aggiunto Spacca - da parte della Regione, che chiede al privato di eseguire, entro il budget assegnato, le attività che servono di più al sistema". L'investimento è di 6 milioni di euro: 4 della Regione, 2 dai budget dei privati. La Regione, ha detto Piero Ciccarelli, direttore del Servizio Salute, monitorerà ogni tre mesi l'andamento della mobilità passiva: il gap negativo è attualmente di 30 milioni di euro ma il bacino potenziale può salire in totale di 140 milioni di euro.



L'accordo, ha precisato Ciccarelli, "è punto di mezzo in un cammino, recupero di un percorso che potrebbe portare a rivedere l'assegnazione dei posti letto (acuti e degenti) sempre nel rispetto del limite di 3,7 per mille" e sullo sfondo di "regole comuni nel pubblico e nel privato per sicurezza e qualità".



Soddisfatto per l'accordo Antonio Romani, presidente Aiop, anche se rimangono i nodi dei posti letto e dell'accordo sulle associate monospecialistiche: "possiamo aiutare il sistema a raggiungere gli obiettivi di riduzione della mobilità passiva". Anche Mario Ferrarese (presidente Aris) ha apprezzato l'intesa: "si sana il pregresso e si prende atto del potenziale del privato che insieme alla Regione può contribuire a risolvere i problemi".





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