Pnrr e il piano per gli over 65 marchigiani: così verranno spesi i 134 milioni stanziati

Entro il 2026 dovranno essere 37.347 gli anziani assistiti a casa Cardiologo a portata di clic, supporto ai caregiver e alert ai pazienti: ecco le novità

Pnrr e il piano per gli over 65 marchigiani: così verranno spesi i 134 milioni stanziati
Pnrr e il piano per gli over 65 marchigiani: così verranno spesi i 134 milioni stanziati
di Martina Marinangeli
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Domenica 14 Gennaio 2024, 04:40 - Ultimo aggiornamento: 15 Gennaio, 07:09

ANCONA - Con una popolazione sempre più anziana, potenziare la medicina domiciliare diventa una conditio sine qua non per far funzionare il sistema sanitario. Non a caso, uno specifico capitolo della Misura 6 Salute del Pnrr è stato dedicato alla telemedicina e all’assistenza domiciliare per gli over 65. Uno scatto che serve anche ad alleggerire l’eccessiva pressione a cui sono sottoposti gli ospedali, garantendo una sanità territoriale sempre più di prossimità.

Le risorse

Nei giorni scorsi, la Regione ha assegnato alle cinque Ast i 74.081.720 euro del Pnrr per il triennio 2023/2025 con l’obiettivo di aumentare le prestazioni rese in assistenza domiciliare alla popolazione over 65.

Fondi che vanno a sommarsi ai 60.317.264 euro destinati alle Marche in ottemperanza del Dl 34 del 2020. Ma come verranno declinati, nello specifico, questi finanziamenti? Il Pnrr dà un obiettivo chiaro alla nostra regione: aumentare, entro il 2026, le prestazioni rese in assistenza domiciliare fino a prendere in carico il 9,48% della popolazione di età superiore ai 65 anni. Tradotto in cifre, si tratta di 37.347 marchigiani over 65, con un incremento di 22.768 assistiti. Uno sforzo notevole, che prevede milestones intermedie per ogni annualità.

La Regione ha approvato lo scorso maggio il Piano operativo attraverso il quale declinare nella pratica i dettami del Pnrr e, con la determina di fine dicembre che assegna le risorse alle Ast, gli ha dato sostanza. L’assistenza domiciliare prevede un insieme organizzato di trattamenti medici, riabilitativi ed infermieristici necessari per stabilizzare il quadro clinico, limitare il declino funzionale e migliorare la qualità della vita degli assistiti. Una risposta ai bisogni delle persone non autosufficienti e in condizioni di fragilità che si integri con le prestazioni di assistenza sociale e di supporto alla famiglia. Tra gli elementi di maggior novità che andranno ad implementare le cure domiciliari, c’è la telemedicina.

Come funziona

Facciamo un esempio pratico per capire come funziona: il cardiologo da remoto può seguire il paziente grazie all’invio di dati dai device indossati dalla persona o altri test che il soggetto può fare a casa, quali Ecg, misurazione della temperatura corporea, della pressione arteriosa, della saturazione. Il medico può valutare in tempo reale le informazioni provenienti da questi dispositivi e agire in modo tempestivo. Può inviare alert ai pazienti, garantire continuità assistenziale, avere accesso costante ai parametri vitali e mettere in atto un precoce intervento terapeutico. Ma i fondi destinati alle cure domiciliari prevedono anche il potenziamento dei 4 livelli assistenziali.

I gradi di criticità

A partire dal livello base, con prestazioni professionali per bisogni di bassa complessità di tipo medico, infermieristico e/o riabilitativo, fino a quello più complesso della presa in carico dei casi ad alta criticità, che prevedono un supporto medico/infermieristico continuativo a familiari o caregiver che si prendono cura del paziente. Scopo del Piano è aumentare risorse umane e strumentali atte a centrare questo obiettivo. Per una sanità che sia davvero di prossimità e vicina alle fasce più deboli.

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