Oncologia ed emergenze: «Grazie ai nuovi servizi il Murri all'avanguardia»

Oncologia ed emergenze. «Grazie ai nuovi servizi il Murri all'avanguardia»
Oncologia ed emergenze. «Grazie ai nuovi servizi il Murri all'avanguardia»
di Chiara Morini
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Sabato 13 Gennaio 2024, 10:42 - Ultimo aggiornamento: 10:45

FERMO Un casco che, raffreddando la testa durante la chemioterapia, non fa cadere i capelli. Un manichino polifunzionale a disposizione del settore emergenze dell’Ast. Sono i due dispositivi acquistati dall’Ast Fermo, con la donazione, da parte della Fondazione Carifermo, presieduta da Giorgio Girotti Pucci. Crescono i servizi per l’ospedale. «Ringrazio la Fondazione per la vicinanza al territorio – il commento del direttore generale Ast Roberto Grinta –: per il manichino faremo formazione adeguata creando professionisti preparati, per il casco è a disposizione dei pazienti». Un modo per «pensare anche all’aspetto psicologico delle cure» osserva la direttrice sanitaria Simona Bianchi. Un’acquisizione importante «che, pur se prevalentemente utilizzato da donne, potrà servire anche agli uomini», commenta Elisa Draghi, della direzione medica, a proposito del casco.

I particolari

Raffreddando la testa del paziente durante il trattamento, questo casco eviterà l’alopecia, la caduta dei capelli durante la chemioterapia. «Serve a questo – spiega il primario di Oncologia Renato Bisonni –: è un grande aiuto per la psico-oncologia. È pesante, serve una grande motivazione, la temperatura arriva ai 18 gradi in testa, ma aiuta e non poco i nostri pazienti». Una grande opportunità, quindi, per chi deve sottoporsi a queste terapie. «Donne e uomini – precisa la responsabile psicologica del reparto Barbara Esperide –. Per le donne, ad esempio, il tumore al seno o quello ovarico colpisce nell’intimo, mentre la caduta dei capelli ha un impatto esterno, sociale, impedendo di uscire o di lavorare, senza dover spiegare il problema. Questa è una nuova sfida». «Così – aggiunge la coordinatrice infermieristica Maria Rosaria Borriello – non si deve spiegare sempre che si sta facendo la chemio. Abbiamo fatto una sperimentazione anche se non completa, abbiamo incontrato le pazienti, spiegando loro come funziona e il confronto è stato bello: si sono sentite accolte e coccolate, contente di questa possibilità». Il dispositivo funziona con due pazienti alla volta e le prime due, giovani, sono pronte a usarlo.

La funzione

Diverso il discorso per il manichino, polifunzionale, di tecnologia avanzata, che, fa presente Draghi, «per ora è solo nella nostra Ast.

Oggi si fa riferimento al rischio clinico, ma è essenziale fare sempre formazione pratica, per simulare i casi il più possibile vicini alla realtà. Del resto anche il ministero invita a fare simulazione». È il primario di Rianimazione, Luisanna Cola, che spiega le caratteristiche di questo dispositivo: «Muove gli occhi, è intubabile dalla bocca al naso, è tracheostomizzabile, si sente il battito cardiaco, soffi e toni compresi, così si possono simulare più problematiche. Inoltre il manichinino è defibrillabile, quindi si possono fare tutte le simulazioni relative alle forme di aritmia maligna e si può fare il drenaggio toracico». Ci sono anche molte altre funzioni utili nella formazione per preparare il personale sanitario a gestire la fase d’urgenza. «C’è anche la pelle ecografabile» puntualizza l’ingegnere Elisa Bitti. Donazioni importanti, quindi, per lo scopo dei due dispositivi, ma anche per i relativi importi. «Circa 55mila euro – spiega Girotti Pucci – per il manichino e circa 48mila per il casco. Quella che noi abbiamo con l’Ast è una collaborazione storica, ogni anno cerchiamo di registrare le esigenze e verificare quello che si può fare. Nel 2023 le erogazioni per la sanità fermana, che non sono state solo per il Murri, sono risultate il 21% del totale, per circa 400mila euro complessivi».  Il vicepresidente della Regione e assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini rimarca: «Va sottolineato il ruolo di una banca del territorio, come la Carifermo che ringrazio, nel sostegno alla Sanità locale – sottolinea  Saltamartini, che non è potuto intervenire alla cerimonia ma ha voluto comunque inviare un messaggio – la dignità di sentirsi belle nella malattia è un valore che dovremmo garantire ad ogni donna in cura per una patologia neoplastica. Il manichino, inoltre, è uno strumento fondamentale di formazione per il personale di emergenza-urgenza. Si tratta dunque di due strumenti diversi, ma entrambi di grande importanza per la Ast di Fermo».

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