Metano, che stangata: il prezzo è raddoppiato anche nelle Marche. «Vuol dire che useremo più gasolio»

Metano, che stangata: il prezzo è raddoppiato anche nelle Marche. «Vuol dire che useremo più gasolio»
Metano, che stangata: il prezzo è raddoppiato anche nelle Marche. «Vuol dire che useremo più gasolio»
di Martina Marinangeli
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Mercoledì 3 Novembre 2021, 03:35 - Ultimo aggiornamento: 4 Novembre, 08:44

ANCONA  - Chiunque guidi un mezzo a metano, nell’ultimo mese ha vissuto la stessa esperienza: rimanere basito di fronte allo scontrino del pieno scoprendo che il prezzo è raddoppiato di netto. Chi prima riusciva a cavarsela con 10 euro, ora ne paga quasi 20, con un rincaro che, in certi distributori, ha superato il 100%.

Un balzo dovuto ad un aumento senza precedenti del costo delle forniture internazionali (nel nostro caso, da Marsiglia e Belgio per il metano liquido, più performante e costoso, e dal metanodotto per quello gassoso), che sta mettendo in crisi il settore dei trasporti.


L’impennata si è registrata dal 1 ottobre, benché già dalla primavera l’asticella avesse cominciato a salire: se ad inizio anno, il prezzo medio era di 0,90 euro al kg, ora siamo arrivati nelle Marche a 1,524 euro al kg, con punte di 1,999 in alcuni distributori. 


Per discutere di una questione che si sta facendo critica, Confartigianato Trasporti Marche ha organizzato, lo scorso sabato, un incontro con l’assessore regionale ai Trasporti Guido Castelli, i parlamentari marchigiani (hanno preso parte Alessia Morani del Pd e Tullio Patassini della Lega) ed i consiglieri regionali, chiedendo il sostegno alle istanze del settore presso il governo: «Chiediamo che riducano l’Iva al 5%, un intervento per abbattere il prezzo d’acquisto – spiega Gilberto Gasparoni, segretario di Confartigianato Trasporti Marche –.

Sono stati fatti molti investimenti, nel trasporto delle merci e delle persone, per veicoli esclusivamente a metano liquido. I camion li abbiamo pagati fino a 130mila euro, perché a metano costano di più: gli obiettivi erano il trasporto sostenibile ed il risparmio economico, che permetteva di recuperare il maggior investimento, ma oggi si spende meno con il gasolio». 


Ed è proprio questo il circolo vizioso innescato dal rincaro, che finisce per disincentivare l’acquisto di mezzi più sostenibili come quelli a metano. «C’è stata una speculazione non indifferente – sottolinea Gasparoni –: il metano liquido lo importiamo da Marsiglia e dal Belgio, poi qui ognuno ha la propria rete e, oltre all’aumento all’origine. E purtroppo non abbiamo ancora raggiunto il picco». Se è già una stangata per i proprietari di auto a metano, per chi lavora nel settore del trasporto è un vero incubo, come racconta Andrea Venanzi, titolare della ditta Autotrasporti Venanzi di Rosora, in provincia di Ancona: «Il rincaro è insostenibile. Fino al 30 settembre, si pagava tra gli 0,70 e gli 0,90 euro senza Iva, mentre dal 1 ottobre, il prezzo è raddoppiato; e se prima in un mese spendevamo 2000/2500 euro di metano, da ottobre la cifra è lievitata a 5mila per 10/11mila km. Dal 2014 ho convertito i miei vecchi mezzi a gasolio in dual fuel, quindi con alimentazione sia a gasolio che a metano. Lo Stato ci vuole green e poi fa ricadere tutti i costi su di noi? Adesso cerco di usare più il gasolio perché almeno abbiamo il recupero delle accise e costa meno del metano». Con buona pace del tanto sbandierato new green deal.

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