Regione Marche, c’è Bussetti e non la Storti. Ecco nome per nome i nuovi capidipartimento. Quattro le conferme

Regione, pronti i nuovi capidipartimento

Alla Regione Marche arrivano i nuovi dirigenti
Alla Regione Marche arrivano i nuovi dirigenti
di Andrea Taffi
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Sabato 30 Ottobre 2021, 03:05 - Ultimo aggiornamento: 31 Ottobre, 10:16

ANCONA - Potenzialmente ci sono due rinforzi lombardi. Uno viene considerato in primissima fila, il secondo per ora è classificato probabile ma con dei margini di rischio. Nel mazzo degli oltre 60 curricula arrivati entro le 13 di giovedì scorso per l’interpello dei capidipartimento della Regione Marche ci sono fior di nomi e trame sotterranee molto divertenti come si conviene alle migliori corse per le poltronissime.

Parliamo infatti di remunerazioni da oltre 120mila euro con premi di risultato - siamo poco sotto i direttori generali delle aziende sanitarie e al segretario generale - e un potere enorme al vertice della nuova struttura regionale. 


Chi sono i papabili
L’istruttoria per la scelta dei capidipartimento è partita da ieri e si concluderà entro 10 giorni sotto la guida del segretario generale Mario Becchetti.

La commissione dovrà proporre alla giunta (che poi approverà definitivamente) sei nominativi (più Avvocatura e ufficio speciale ricostruzione) sulla base di titoli acquisiti, delle esperienze pregresse, delle attività svolte e via elencando requisiti.

I due rinforzi lombardi di cui sopra, entrambi anticipati dal Corriere Adriatico nelle scorse settimane, sono l’ex ministro all’Istruzione del Conte I, Marco Bussetti per il settore alla Persona (Welfare, Scuola, Lavoro, Formazione) e Armando Gozzini per il servizio Sanità. Il fixing di inizio istruttoria dà per sicuro dellq poltrona Bussetti, nominato tra primavera ed estate scorse nuovo direttore dell’ufficio scolastico provinciale di Como.

Gozzini invece è l’ipotesi più incerta (delle due) visto che la sua posizione in pole position per la Ars non si è ancora cristallizzata. Tra le voci circolate negli scorsi giorni c’è anche quella di un doppio incarico per Gozzini: alla Ars per la funzione programmatoria e al Servizio per tutta la parte gestionale.

L’ipotesi alternativa
Nell’ipotesi in cui non dovesse salire la carta Gozzini è una notizia che tra i 15 curriculum arrivati per il servizio non ci sia la Storti, oggi dg della Asur. Storti era considerata la prima scelta dallo stato maggiore di palazzo Raffaello per la sua conoscenza approfondita di tutte le aziende sanitarie della Regione, ma da tempo ha comunicato sia al governatore Acquaroli che al titolare della Sanità Saltamartini che la poltrona già della dottoressa Di Furia (formalmente ancora occupata) non le interessa come tipologia di incarico.

Quindi, attenzione ai nomi che arrivano dopo tra i quali spicca quello di Alessandro Marini, già dg Asur prima della Storti poi non rinnovato a novembre 2019 alla scadenza del triennio contrattuale.

Gli altri settori teoricamente vedono la riconferma di un pugno di capiservizio capaci di guadagnarsi sul campo la fiducia degli assessori: in testa al gradimento c’è Raimondo Orsetti che dovrebbe occupare (sarebbe un ritorno) la guida del dipartimento Sviluppo Economico, Attività produttive e Turismo. La parte Infrastrutture, Territorio, Edilizia Sanitaria e Ambiente è saldamente nelle mani di Nardo Goffi.

L’ambito Bilancio-Personale viene considerato appannaggio di Maria Di Bonaventura anche se Piergiuseppe Mariotti, oggi caposervizio al Personale è nella lista di cinque candidati, ha titoli ed esperienza da giocarsi.

Per la Ricostruzione, dipartimento classificato in contabilità speciale, ma assimilabile a struttura ordinaria anche Stefano Babini viene considerato riconfermabile. E così anche all’Avvocatura il nome di Gabriella De Berardinis è sulla corsia preferenziale. 

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