Sindaci, in busta paga fino all’80% in più. Ecco quanto guadagneranno i primi cittadini delle più grandi città delle Marche

Sindaci, arrivano gli aumenti: in busta paga fino all’80% in più. Ecco quanto guadagneranno in più Mancinelli, Ricci e gli altri primi più grandi città delle Marche
Sindaci, arrivano gli aumenti: in busta paga fino all’80% in più. Ecco quanto guadagneranno in più Mancinelli, Ricci e gli altri primi più grandi città delle Marche
di Maria Teresa Bianciardi
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Sabato 30 Ottobre 2021, 02:05 - Ultimo aggiornamento: 14:34

ANCONA -  I partiti raccontano che ormai trovare un candidato che sia disposto ad occupare la poltrona da sindaco, stia diventando una vera impresa. Tanto che, soprattutto nei Comuni più piccoli, sono in aumento le liste uniche che si presentano alle elezioni senza l’emozione del duello.

Le motivazioni sono diverse: sicuramente la disaffezione alla politica, certamente la difficoltà di governare un’amministrazione e di firmare atti con l’abuso di ufficio in agguato dietro l’angolo. Ma anche per i compensi bassi, che scoraggiano anche i più volenterosi: perchè non è una scelta semplice lasciare un’attività magari anche molto remunerativa per dedicarsi 24 ore su ventiquattro ad un municipio da 4.130 a 1600 euro (lordi) al mese. 


Sarà per questo che nelle scorse ore il consiglio dei ministri ha approvato una manovra che contempla, tra le altre cose, l’aumento delle indennità di funzione per i primi cittadini, partendo dal 100% per le città metropolitane fino al 16% per i paesi fino a 3mila abitanti.

In mezzo, quello che accadrà nei Comuni marchigiani, a partire da Ancona - capoluogo di regione fino alle quattro città capoluogo di provincia: Pesaro, Ascoli, Macerata e Fermo. In particolare il compenso del sindaco dorico Valeria Mancinelli sarà maggiorato dell’80% rispetto alla cifra attuale che arriva - documenti ufficiali - a 5.466 euro lordi al mese, con l’aumento tabellare del 5% e la riduzione strutturale del 10%. Con la riforma Draghi andrà a prendere 9.800 euro al mese, sempre lordi. Per il primo cittadino di Pesaro, Matteo Ricci, l’aumento previsto nella manovra è del 70%, essendo capoluogo di provincia con popolazione fino a 100.000 abitanti. Ricci, tra l’altro, come coordinatore dei sindaci del Pd e presidente nazionale di Ali (Autonomie locali italiane) è fra i sostenitori del disegno di legge dem presentato in Senato, che affronta proprio questo delicato argomento.


E per lui diventato cavallo di battaglia, tanto da indurlo ogni mese a pubblicare sul sito del Comune la copia della busta paga, compresa di addizionale comunale, regionale ed erogazione al partito. Totale lordo: 4.734 euro (circa 2.800 euro netti) che con l’aumento del 70% lieviterebbe a 7.687 euro. Meno preciso sulla sua situazione patrimoniale il sindaco di Ascoli, Marco Fioravanti, che ricorda a memoria il totale netto percepito: 2.800 euro. Più o meno, dunque, quanto la cifra lorda del primo cittadino pesarese. Ma in questo caso la moltiplicazione dell’aumento che deriverà dalla manovra è del 35%, in quanto la popolazione è compresa tra 30.001 a 50.000 abitanti. Per Fioravanti l’indennità arriverà fino a 6.390 euro. Nero su bianco invece, il compenso del sindaco di Macerata Sandro Parcaroli: la sua indennità è pubblicata nel sito del Comune, 4.061 euro lordi al mese. Con l’aumento del 35% arriverà a 5.492 euro, sempre lordi. Infine il sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro. Anche in questo caso il primo cittadino è andato a memoria: 2.300 euro netti al mese, 43.599 lordi all’anno. Fatti i debiti conti, Calcinaro dovrebbe prendere circa 3.633 euro lordi ogni mese che diventeranno 4.900 con l’aumento della 35%. Non è semplice calcolare le indennità di funzione per i sindaci, nonostante il Decreto ministeriale 119 del 2000 abbia fissato in un tabellare le cifre da percepire a seconda della grandezza del comune guidato. 


Esistono infatti delle variabili di cui occorre tenere conto: se il sindaco, ad esempio, decide di non mettersi in aspettativa dal precedente lavoro si vedrà ridurre l’indennità da primo cittadino. Se è un lavoratore dipendente oppure è in pensione, lo stipendio previsto dalla legge Bassanini viene dimezzato. L’indennità cambia anche al verificarsi di due circostanze: se la percentuale delle entrate del bilancio comunale è superiore alla media regionale, al sindaco spetta un bonus del 3%. Se la spesa pro capite relativa all’ultimo bilancio approvato è superiore alla media regionale, il bonus è invece del 2%.

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