La Mancinelli: «Aumenti ai sindaci? Si sana un’ingiustizia che va avanti da decenni. Ma se non vedo, non credo»

Valeria Mancinelli, sindaco di Ancona
Valeria Mancinelli, sindaco di Ancona
di Martina Marinangeli
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Sabato 30 Ottobre 2021, 02:35

ANCONA - Valeria Mancinelli, sindaca di Ancona e presidente regionale dell’Anci, nella manovra finanziaria predisposta dal governo Draghi, è previsto un aumento per l’indennità di funzione dei primi cittadini: cosa ne pensa?
«Penso che sia una misura più che doverosa».

Una misura, peraltro, attesa da molto tempo.
«Esatto. Per decenni, nel nostro Paese il carico di lavoro e responsabilità è stato inversamente proporzionale tra chi governa a livello locale e chi ha ruoli istituzionali a livello regionale o nazionale. E questo non riguarda solo la figura dei sindaci, ma anche degli assessori e dei consiglieri comunali. Un riequilibrio era doveroso e richiesto da tutti i Comuni italiani».


Con gli attuali compensi, si finiva per avere amministratori di serie A e di serie B, insomma.
«Sì. Partendo dal presupposto che sono come San Tommaso - dunque finché non vedo non credo -, sembra che con questa manovra si stia andando verso il recupero di uno squilibrio e di una ingiustizia sostanziale».


In cosa consiste, nello specifico, lo squilibrio tra i vari livelli istituzionali?
«Nei livelli istituzionali, Regioni, Parlamento e Governo nazionale lavorano molto sulle leggi, ma chi ha l’onere di mettere a terra i progetti e fare le cose nel concreto – non semplicemente regolarle – sono le amministrazioni locali, i Comuni, che si prendono dunque tutte le responsabilità e le “rogne”. Lo squilibrio sta nel fatto che i compensi siano fin qui stati inversamente proporzionali alle responsabilità. Se va in porto questa misura prevista nella manovra di bilancio, si sana un’ingiustizia che va avanti da troppi anni».


Stando alla manovra, si andrebbe da un aumento del 16% per i sindaci dei Comuni con popolazione fino a 3mila abitanti, fino al 100% per quelli delle Città metropolitane, passando per un incremento dell’80% per le fasce tricolore dei Comuni capoluogo di regione e di provincia con popolazione superiore a 100.000 abitanti: è un’impostazione corretta a suo avviso?
«Circolano varie ipotesi e, finché la bozza non diventa legge, preferisco non entrare nello specifico degli scaglioni».


Il fatto che vengano aumentati i compensi potrebbe tradursi anche in candidature di maggior spessore per il ruolo di sindaco?
«Assolutamente sì.

Come in qualunque attività umana – tanto più se complicata come questa – per avere persone di valore, le si deve pagare adeguatamente. Nei Comuni medio-piccoli si fa sempre più fatica a trovare persone disposte a prendersi questo carico di responsabilità a fronte di nulla, se non della soddisfazione morale. Teniamo anche conto del fatto che, all’entità del lavoro, si accompagna un rischio professionale altissimo perché qualunque cosa succeda, la responsabilità è del sindaco. Certo, poi vale anche il ragionamento opposto».


Ovvero?
«Non basta pagare di più qualcuno per renderlo una persona di valore, ma saranno poi i cittadini a dover scegliere. Sono loro i nostri datori di lavoro».


Il rischio è che, con compensi bassi, molte persone di spessore che potrebbero essere interessate a candidarsi, alla fine decidano piuttosto di proseguire nelle loro professioni meglio remunerate.
«Certo, così come c’è il rischio che si candidino “scappati di casa” o persone che non hanno di meglio da fare. Tradotto: chi è senza chance o ha fallito nella possibilità di avere una prospettiva di lavoro. Si rischia di selezionare il peggio così, non il meglio».


Un primo passo per migliorare la classe dirigente, quindi.
«Ovviamente da sola non basta. Ma sì, questa misura potrebbe contribuire a selezionare una classe dirigente decente. È una delle condizioni, non l’unica e non sufficiente, ma sicuramente necessaria».


Ancona nel 2023 tornerà al voto: si aspetta candidati di spessore per il dopo-Mancinelli, magari anche grazie a questa misura? 
«Diciamo che non dobbiamo abbassare l’asticella, questo sicuro. Senza voler essere presuntuosi, spero, auspico e lavoro perché ci sia una persona che faccia almeno quanto me, ma puntando sempre al meglio. Ed una misura come questa del riequilibrio dei compensi, di sicuro aiuta. Per l’esperienza fatta in questi anni, comunque, credo sia interessante provare a venire a governare una città come Ancona: con questa misura, ci può essere un incentivo in più affinché si candidino persone di qualità».

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