Con la Mela Rosa dei Sibillini anche le Marche possono sorridere. Produzione in aumento e una domanda in crescita non solo dai mercati locali

Con la Mela Rosa dei Sibillini anche le Marche possono sorridere. Produzione in aumento e una domanda in crescita non solo dai mercati locali
Con la Mela Rosa dei Sibillini anche le Marche possono sorridere. Produzione in aumento e una domanda in crescita non solo dai mercati locali
di Andrea Fraboni
3 Minuti di Lettura
Giovedì 16 Dicembre 2021, 04:35

ANCONA - Nell’universo mela anche una piccola nicchia per le Marche. Perché le mele vanno sempre forte. In Europa più che in Italia. Per la stagione europea 2021/2022 si prevede infatti un raccolto di quasi 12 milioni di tonnellate (+10% sul 2020) ma in linea con la media dei tre anni precedenti. Aumenta la produzione in Germania, Ungheria, Spagna, Croazia e Portogallo. Perdono quote importanti la Slovenia e la Grecia. Per l’Italia si stima una produzione totale di 2.045.611 tonnellate, -4% sul 2020 mentre risale del 5% la produzione dell’Alto Adige ma torna sotto le 500mila tonnellate il Trentino e calano tutte le altre regioni a causa delle gelate primaverili.

 
Avanza il biologico
La produzione biologica nel nostro Paese è il 9,9% del totale: dato che porta l’Italia ancora una volta ad essere il primo produttore di mele biologiche in Europa. Per quanto riguarda le varietà la produzione è sempre alta per la Gala in Europa mentre la varietà principale, la Golden delicious, rimane stabile. Per l’Italia si stima una produzione totale di oltre 2 milioni di tonnellate. leggermente inferiore a quella dello scorso anno (-4%). Come detto il bio in Italia è record: oltre le 203mila tonnellate.

 
Le Marche delle mele
Nella nostra regione quasi 200 ettari certificati per la coltivazione delle mele con una produzione che si attesta oltre i 36mila quintali concentrati maggiormente nella parte sud. Diverse le qualità ma c’è anche una produzione tipica che continua a crescere con il passare degli anni. È la Mela Rosa dei Sibillini (Presidio Slow Food) anche se ci sono piccole coltivazioni come la mela Annurca delle Marche e ancora la Rosa di Montedinove.

La Rosa dei Sibillini, nota anche come Mela Rosa marchigiana, appartiene alla varietà di mela domestica della famiglia delle Rosacee. È un prodotto ortofrutticolo italiano tipico della Comunità montana dei Sibillini e della Comunità montana del Tronto. Deve il suo nome alla colorazione delle striature rosso-vinose che si sovrappongono al verde intenso e soffuso del frutto ancora acerbo e al profumo di rosa che emanano le infiorescenze a mazzetti fiorali. Ai consumatori piace molto e la domanda è in crescita. iI mercati la stanno premiando.


I produttori
Ermes Stoppo ha l’azienda agricola lungo la Valdaso, in territorio del Comune di Montalto delle Marche. Produce mele Fuji, Pink lady e chiaramente la Mela Rosa dei Sibillini. «Da quest’anno - sottolinea Stoppo - anche un po’ di Modì. La raccolta è andata molto bene, nonostante la siccità. Comunque non è stato un vero problema avendo supplito con i nostri impianti di irrigazione. In 30 anni è cambiato tanto, il metodo di coltivazione è evoluto soprattutto per la battaglia agli insetti. I pesticidi sono il passato, anche se non facciamo biologico pieno. Dove vendo le mie mele? Nella zona di Ascoli - conclude Stocco - e un po’ anche nel Fermano». Azienda bio certificata è quella di Letizia Geminiani, sempre a Montalto delle Marche. Vigne e ulivi. Ma soprattutto Mela Rosa. La raccolta è in pieno svolgimento: 8.000 piante stanno regalando grandi soddisfazioni. «Una buona campagna - conferma Geminiani - anche perché il mio impianto è garantito dalla copertura antigrandine e antiinsetto. Stiamo ancora raccogliendo e facendo diversi mercati vediamo crescere, con soddisfazione, la richiesta di questa varietà che è il nostro orgoglio».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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