Irpef, approvato l’adeguamento ma il Consiglio modifica il testo: ecco cosa è cambiato

Irpef, approvato l’adeguamento ma il Consiglio modifica il testo: ecco cosa è cambiato
Irpef, approvato l’adeguamento ma il Consiglio modifica il testo: ecco cosa è cambiato
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Mercoledì 23 Marzo 2022, 08:29

ANCONA  - La materia è tecnica, ma il messaggio è anche politico. Sulla nuova articolazione dell’addizionale Irpef, la giunta ha dovuto fare un passo indietro e, nell’aula del Consiglio regionale, ieri è passato – all’unanimità - il testo modificato da emendamenti sia di maggioranza che di minoranza. 


La proposta recepisce la riforma fiscale dello Stato, che ha previsto una nuova articolazione degli scaglioni dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, passati da cinque a quattro.

Il testo proposto d’urgenza dalla giunta pochi giorni fa – la scadenza per inviare le nuove aliquote al Mef è fissata a domani, dunque i tempi erano molto stretti – è stato modificato dopo una seduta straordinaria della Commissione bilancio ieri a margine dei lavori consiliari: approvato l’emendamento a firma Pd che incrementa dello 0,01% l’ultimo scaglione (redditi sopra i 50mila euro), che passa da 1,72 a 1,73. In questo modo viene mantenuta la precedente aliquota per i redditi sopra i 75mila euro.

Passato all’unanimità anche l’emendamento a firma del presidente della Commissione Bilancio Renzo Marinelli in base al quale «la maggiorazione dell’aliquota non trova applicazione per i contribuenti fino a 50mila euro con uno o più figli portatori di handicap a carico». A queste famiglie sarà applicata l’aliquota di base pari all’1,23%. A decorrere dall’anno di imposta 2022 gli scaglioni saranno: fino a 15mila euro di reddito 1,23% (invariata rispetto all’aliquota di base); dai 15mila ai 28mila euro di reddito 1,53% (+0,30); dai 28mila ai 50mila euro di reddito 1,70% (+0,47); per i redditi oltre i 50mila euro 1,73% (+ 0,50 da aliquota base), con un minore gettito per 158mila euro.


Mentre il centrodestra lo derubrica ad atto puramente tecnico, le opposizioni colpiscono duro. «C’era il rischio che nelle Marche, a differenza di altre regioni italiane, dell’adeguamento delle addizionali Irpef alla nuova normativa nazionale beneficiassero solamente i redditi sopra i 55 mila euro. Diamo atto alla maggioranza di aver costretto la giunta regionale a ripensarci approvando l’emendamento proposto dal Pd – il commento del relatore di minoranza Fabrizio Cesetti –, il quale ha permesso di riequilibrare il provvedimento in direzione di una maggiore equità fiscale e a sostegno delle fasce sociali più deboli». Parla di «importante messaggio politico» la capogruppo del M5s Marta Ruggeri, secondo cui, «dopo i toni trionfalistici sulla stampa, la giunta regionale è stata costretta al passo indietro. Voleva far passare l’idea di avere abbassato le tasse ai marchigiani, senza peraltro specificare che ne avrebbero beneficiato i più abbienti invece di chi ha più bisogno di essere aiutato».

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