Maurizio Lupi (Noi Con l'Italia) nelle Marche: «Tra Letta e Calenda un campo minato, proposta politica fragile»

Maurizio Lupi (Noi Con l'Italia) nelle Marche: «Tra Letta e Calenda un campo minato, proposta politica fragile»
Maurizio Lupi (Noi Con l'Italia) nelle Marche: «Tra Letta e Calenda un campo minato, proposta politica fragile»
di Andrea Maccarone
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Lunedì 8 Agosto 2022, 04:40

L’onorevole Maurizio Lupi, presidente di Noi Con l’Italia, in tour nelle Marche per presentare la proposta dei moderati di centrodestra in vista delle prossime elezioni politiche.

Presidente, quali sono i temi centrali su cui puntare per la ripresa del Paese? 
«La proposta dei moderati verte sulle caratteristiche fondamentali del nostro modo di fare politica, ovvero competenza, serietà e lo Stato a servizio della persone. Basta con la politica dei no che continua ad impedire di realizzare cose che servono al Paese. Serve una visone che metta in campo competenze e torni a parlare alla forza viva dell’Italia».

Tutto ciò declinato sulle Marche?

«Questa è una delle regioni più importanti per quanto riguarda i distretti industriali: penso a quello dei mobili nel pesarese o a quello del calzaturiero che oggi sta soffrendo le conseguenze di una crisi dovuta ai rapporti con la Russia. Dobbiamo creare le condizioni per tornare a mettere in rete i pilastri di una crescita che guarda all’Italia del 2027».

Quali rapporti immagina tra un eventuale governo nazionale di centrodestra e la regione Marche?

«Dopo la vittoria del governatore Acquaroli il rapporto con un governo di centrodestra non può che avere un effetto moltiplicatore».

Cosa si aspetta dalla chiamata alle urne del 25 settembre? 

«Queste Politiche potrebbero segnare per le Marche un ulteriore passo avanti dopo la vittoria regionale. Mi aspetto che cittadini possano confermare la scelta fatta nel 2020 e possano indicare a tutti una strada dove mi auguro tornino ad essere centrali le proposte politiche dell’Italia moderata». 

Nessun ragionamento su possibili candidature? 
«Prima di spendersi sui nomi credo che sia necessario continuare sulla politica del buon governo e sulla ripresa del centrodestra che torna ad essere un valido interlocutore per la società civile».

Domanda secca; si candiderà in uno dei collegi marchigiani alle Politiche?
«Le Marche sono una terra meravigliosa e ci ho sempre lavorato, anche quando ero ministro alle Infrastrutture.

Ma credo che la cosa più seria sia proseguire il percorso nel collegio di Merano, in Lombardia».

E quanto a Noi con l’Italia? State lavorando alle liste marchigiane?
«Stiamo lavorando sui proporzionali, coinvolgendo sindaci ed amministratori del territorio ed il coordinatore regionale del gruppo Tablino Campanelli».


In un eventuale prossimo governo nazionale di centrodestra, lei che ruolo avrebbe? 
«Mi sono già espresso differentemente da Salvini: non è con l’elenco dei ministri che si convince gli italiani a votare centrodestra e a rafforzare la proposta di governo che il centrodestra vuole essere. Quando si fanno elenchi delle cariche puntualmente vengono smentiti».


Nel campo avversario si è consumato lo strappo tra il Pd di Enrico Letta e Carlo Calenda: cosa ne pensa?
«Più che un campo avversario mi sembra un campo minato, ogni giorno esplode qualcosa. Qualunque accordo fatto rischia poi di essere smentito di lì a poco: non è indice di serietà, ma della fragilità della proposta politica. Detto questo, faccio loro un in bocca al lupo».

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