Dall’alluvione al terremoto, il Pd attacca la filiera Marche di centrodestra: «Solo parate e propaganda. Con le risposte siete a zero»

Dall’alluvione al terremoto, il Pd attacca la filiera Marche di centrodestra: «Solo parate e propaganda. Con le risposte siete a zero»
Dall’alluvione al terremoto, il Pd attacca la filiera Marche di centrodestra: «Solo parate e propaganda. Con le risposte siete a zero»
di Antonio Pio Guerra
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Martedì 6 Febbraio 2024, 03:45 - Ultimo aggiornamento: 7 Febbraio, 15:30

ANCONA «La Regione sta fallendo anche sulle emergenze». L’affondo arriva dall’onorevole Pd Augusto Curti, intervenuto ieri ad Ancona durante una conferenza organizzata dal partito per mettere uno dietro l’altro - a detta loro - gli insuccessi della giunta Acquaroli. Anche sul fronte della gestione delle catastrofi naturali. Quattro quelle di cui le Marche pagano ancora le conseguenze. Due terremoti (nel 2016 e nel 2022) e due alluvioni (nel 2022 e nel 2023).

«Nonostante la propaganda del governo regionale sulle emergenze, non sono arrivate risposte né per le famiglie, né per le imprese» attacca Maurizio Mangialardi, capogruppo Pd in Consiglio regionale.

Che prova a riavvolgere il nastro e riparte dal sisma del 9 novembre 2022. «Colpì in particolare Ancona e Pesaro Urbino» ricorda. Il tema è quello della dichiarazione dello stato d’emergenza. «Non la dichiararono con la necessaria tempestività» sostiene Mangialardi.

La scadenza

La cronaca dà quantomeno un orizzonte temporale: il sisma si è abbattuto sulla regione nella primissima mattina del 9 novembre 2022 mentre lo stato di emergenza è stato proclamato dal Governo l’11 aprile 2023. «Scadrà il prossimo 11 aprile, auspichiamo una proroga», dice Antonio Mastrovincenzo. Scintille anche sui fondi per la ricostruzione post alluvione del 2022. I famosi 400 milioni messi a bilancio dal Governo Meloni e che per il Pd non bastano. «Soltanto a Cantiano ci sono stati danni per 90 milioni», ricorda l’onorevole Curti. E almeno quelli ci sono. «Per il sisma del 2022 non è previsto un soldo», nota il consigliere Andrea Biancani. «Ci sono famiglie ancora senza casa ed edifici pubblici senza una prospettiva futura» è l'allarme di Mastrovincenzo.

Piccoli comuni

Tornando all’alluvione: «Avevamo chiesto un ufficio per la ricostruzione. Molti dei comuni colpiti sono piccolissimi, a volte hanno un solo tecnico e lo condividono con altri» sottolinea. Non si placano gli animi nemmeno sul sisma del 2016. «Meloni non ci ha messo un euro - affonda l’onorevole -. Sono tutti fondi stanziati dai precedenti governi». «Il commissario (Guido Castelli, ndr) inaugura opere finanziate dai Governi precedenti», rinfaccia la consigliera Anna Casini alludendo a passerelle. Sempre parlando di ricostruzione, «la nuova Legge urbanistica creerà problemi alle zone rosse» sostiene Casini. «Hanno rimosso il Piano casa ed ora basterà anche un piccolo abuso e non si riceveranno più i finanziamenti. Vale nel 99% delle case dell’entroterra» dice.

«Paese dei balocchi»

«Mancano le risorse e le risposte. È una mancanza di rispetto» sintetizza la segretaria del Partito democratico marchigiano Chantal Bomprezzi. Che riprende uno slogan già usato in passato: «Sembra di stare nel paese dei balocchi». E infine torna sulla cosiddetta filiera istituzionale, la conduzione affidata al centrodestra di città (Ancona), Regione e Governo. «Non la sanno usare», commenta tranchant.

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