Per intercettare le violazioni dei diritti
c'è una rete contro le discriminazioni

Per intercettare le violazioni dei diritti c'è una rete contro le discriminazioni
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Lunedì 16 Marzo 2015, 18:38 - Ultimo aggiornamento: 18:52
ANCONA - Le Marche scendono in campo contro le discriminazioni. Dalle parole ai fatti: è stata presentata ad Ancona, in occasione delle celebrazioni per l'11esima settimana dell'Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (Unar), Anci e Miur, la Rete regionale contro le discriminazioni, che raccoglie nelle Marche 29 tra enti locali associazioni. Illustrato nel corso del convegno "Un nodo contro le discriminazioni" dal presidente del Consiglio regionale Vittoriano Solazzi e dall'Ombudsman Italo Tanoni, Garante dei diritti degli adulti e dei bambini. Il progetto nasce dopo un percorso di formazione di due anni di oltre 100 operatori volontari, messi in grado di intercettare le violazioni dei diritti a danno soprattutto di immigrati e di inviarle alla Rete, che in base alla legislazione attuale metterà in campo le iniziative più opportune. Tra gli organismi coinvolti insieme ai Comuni, anche le Acli, il Gruppo umana solidarietà (Gus), i centri servizi provinciali e regionali e la Comunità di Capodarco di Fermo, rappresentata dal presidente monsignor Vinicio Albanesi. "Alla politica dell'accoglienza - ha detto il sacerdote - occorre affiancare quella dell'integrazione, che è una strada lunga e faticosa, da percorrere senza buonismi, ma anche senza esitazioni o paure strumentali, incrociando e comprendendo la cultura degli altri per diventare alla fine un unico grande popolo". Dal luglio dello scorso anno, la Rete, ancora in fase di sperimentazione, ha reso noto Eduardo Barberis, dell'Università di Urbino, ha raccolto mediamente una segnalazione alla settimana: soprattutto per discriminazioni istituzionali su bandi di concorso nella pubblica amministrazione, dinieghi di residenza e di iscrizioni al servizio sanitario regionale. Il sito internet dell'Autorità di garanzia, cui gli illeciti vengono inviati dagli operatori tramite una password, è anche in grado di ricevere segnalazioni anonime di atti di razzismo. "Molti italiani - ha rilevato Solazzi - pensano ancora che le migrazioni siano un fatto transitorio, mentre si tratta ormai di un fenomeno sociale irreversibile. Occorre accettare con coraggio e lucidità questo difficile percorso, che non è a senso unico, sapendo che le nostre società saranno sempre più multietniche, multiculturali e multireligiose. In questo senso le istituzioni devono fare la loro parte". Sono 146.152 gli stranieri nelle Marche, secondo il Dossier statistico immigrazione dell'Unar aggiornato al 2013, e rappresentano il 9,4% della popolazione. Il maggior polo di provenienza, pari al 57,1%, è costituito da romeni, albanesi e macedoni, seguito dal africani (19,4%) in particolare marocchini.

Presenti, tra gli altri, Giovanni Santarelli, del Servizio Politiche sociali delle Marche, Daniele Valeri, dell'Associazione Avvocato di Strada, e Patrizia Carletti, dell'Osservatorio Disuguaglianze nella Salute Ars Marche.
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