Quarte dosi, partenza tiepida. Nelle Marche si prenotano in 1.100, l'appello del prof. Giacometti: «I vaccini aiutano»

Quarte dosi, partenza tiepida. Nelle Marche si prenotano in 1.100, l'appello del prof Giacometti: «I vaccini aiutano»
Quarte dosi, partenza tiepida. Nelle Marche si prenotano in 1.100, l'appello del prof Giacometti: «I vaccini aiutano»
di Lorenzo Sconocchini
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Sabato 1 Ottobre 2022, 04:45 - Ultimo aggiornamento: 2 Ottobre, 08:43

ANCONA - Da oggi non c’è più l’obbligo di indossare la mascherina su bus, treni e altri mezzi pubblici, ma la raccomandazione resta sempre validissima, soprattutto se salendo a bordo si trova folla. Perché siamo in piena ondata di inizio autunno, con i contagi che salgono anche nelle Marche con un’impennata vigorosa: +85% di nuovi casi nell’ultima settimana, dopo che anche ieri si è superata quota mille. Proprio per questo, le autorità sanitarie sperano in un rilancio della campagna vaccinale, che proprio ieri ha aperto le prenotazioni alle quarte dosi anti-Covid anche per i soggetti senza patologie che abbiano compiuto 12 anni.


Accesso facilitato
L’avvio è stato piuttosto “freddino” nonostante la struttura regionale impegnata nella campagna di profilassi abbia fatto tutto il possibile per rendere agevole l’accesso ai punti vaccinali, mettendo a disposizione ben 12mila slot, con ampia possibilità di prendere appuntamento nel luogo, nei giorni e negli orari più comodi. Nella giornata di ieri, fino alle ore 18, le prenotazioni per la quarta dose (o secondo booster) sono state 1.108. Presto però per delineare una tendenza, si vedrà nei prossimi giorni. Il 13 luglio scorso, nella prima giornata di prenotazioni aperte per la quarta dose anche agli over 60 senza patologie, erano stati 2.796 i marchigiani tra i 60 e i 79 anni che avevano preso appuntamento per il secondo booster. Un trend poi via via scemato, tanto che ora nelle Marche - secondo l’ultimo report della fondazione Gimbe - il tasso di copertura vaccinale con quarta dose è dell’11,1%, ben al di sotto la media italiana (17%). 
Anche gli ultimi dati dell’Osservatorio epidemiologico della Regione Marche, annotano che su una platea di 523mila vaccinabili con quarta dose (fino a ieri solo pazienti fragili o over 60) si sono inoculati il siero in 61mila.

Siamo all’11,6%, anche se poi va tenuto conto dei temporaneamente protetti, che hanno contratto il virus negli ultimi 120 giorni e non posso ancora vaccinarsi.


Eppure mettersi al riparo dal virus, con l’ondata d’autunno che sta montando e la contagiosissima versione Omicron 5 ormai prevalente al 100%, è davvero raccomandato, come ricordava ieri al nostro giornale il professor Andrea Giacometti, direttore della Clinica di Malattie infettive degli Ospedali Riuniti di Ancona. «Che i vaccini funzionino lo vediamo anche nell’esperienza quotidiana nel nostro reparto, dove al momento circa metà dei 20 posti letto sono occupati da pazienti Covid - spiega il docente di Univpm -. I malati che abbiamo ricoverati ora sono totalmente diversi da quelli dell’anno scorso e di due anni fa. Prima avevamo bisogno tutti i giorni dell’ausilio dei colleghi della Rianimazione per gestire dei pazienti veramente gravi, oggi possiamo gestirli tranquillamente noi, hanno un certo coinvolgimento polmonare ma lieve e hanno bisogno di un po’ di ossigeno, ma si tratta di situazioni cliniche facilmente gestibili, per quanto la maggior parte dei pazienti siano anziani, anche di 80, 90, persino 98 anni».


Preparati bivalenti
Questo è il risultato, secondo il professor Giacometti, non tanto degli ultimissimi vaccini, quelli bivalenti o di ultima generazione, «ma delle terza e quarte dose somministrate del vecchio vacchino, quello elaborato sul ceppo di Wuhan. A maggior ragione funzioneranno i nuovi, aggiornati sulle sottovarianti Omicron 1 o 4-5. Quindi il mio invito è quello di vaccinarsi, prenotando la quarta dose senza alcuna preferenza tra un preparato e l’altro. Funzionano tutti. L’appello vale in generale, ma soprattutto per gli over 60, i pazienti fragili con altre co-morbilità, chi assume farmaci immunosoppressori e le donne in gravidanza».

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