Nelle Marche un cocktail di virus tra Covid e influenza. Gli esperti: «Meglio proteggersi»

Nelle Marche un cocktail di virus tra Covid e influenza. Gli esperti: «Meglio proteggersi»
Nelle Marche un cocktail di virus tra Covid e influenza. Gli esperti: «Meglio proteggersi»
di Lorenzo Sconocchini e Veronique Angeletti
4 Minuti di Lettura
Sabato 25 Novembre 2023, 03:50 - Ultimo aggiornamento: 26 Novembre, 08:46

ANCONA - Tanti virus in circolazione, zero mascherine, vaccini (in particolare gli anti-Covid) somministrati con il contagocce per carenza di richiedenti. Con l’inverno alle porte, la stagione delle malattie respiratorie per eccellenza viene monitorata con la solita attenzione dall’osservatorio più qualificato delle Marche, il laboratorio di Virologia dell’azienda ospedaliero-universitaria di Ancona. Da dove il professor Stefano Menzo, responsabile di un’equipe che ha saputo fronteggiare i periodi più difficili della pandemia, vede al momento una situazione non preoccupante, ma come al solito da affrontare avendo cura di proteggere anziani e soggetti fragili.


La sorveglianza


«Le sindromi influenzali riportate dall’ISS in realtà possono esser qualsiasi tipo di infezione respiratoria virale - spiega riferendosi al monitoraggio del sistema di sorveglianza RespiVirNet -.

In questo momento non ci sono molte di queste infezioni, e le più frequenti di gran lunga sono in realtà forme di Covid: è in corso un’ondatina. C’è anche qualche caso di infezione da RSV, il virus respiratorio sinciziale, ma siamo ancora lontani dal picco di quest’ultima epidemia, e l’influenza ancora non si vede». Il laboratorio di Virologia continua nell’attività di sequenziamento per intercettare nuove varianti di Sars-Cov-2, L’ultimo rilevamento della settimana scorsa ha messo in evidenza che Pirola (B.2.86) è arrivata anche nelle Marche, con 4 casi (circa il 9%), il resto è diviso tra Eris (EG.5.1) e gli altri ricombinanti XBB.1.x che c’erano prima.


Il rischio di polmonite


Con i mix di virus in circolazione, molto meglio immunizzarsi. «La vaccinazione contro l’influenza è utilissima per tutti - spiega il professor Menzo - perché impedisce l’infezione e risparmia un sacco di problemi a tutti, a tutte le età, anche se diventa fortemente consigliata agli over 65 per il rischio di polmonite batterica post-influenzale».
Il vaccino anti Sars-Cov-2 «protegge solo parzialmente contro l’infezione - aggiunge il virologo -, ma continua a proteggere egregiamente contro la malattia, quindi è utile per le persone over 80 e quelle fragili con significativa morbilità (cardiopatici, diabetici, immunodepressi, oncologici)».

La percezione che si ha in laboratorio, sembra confermata dal quotidiano degli ambulatori medici, non ancora affollati, anche se il trend è in peggioramento. «Ho solo due casi di Covid – spiega il dottor Ferdinando Fioranelli, medico di base a Sassoferrato – diversi di raffreddamento, pazienti che accusano malanni da virus parainfluenzali soprattutto intestinali e poi casi di influenza vera con i sintomi classici dei raffreddori, della tosse e quando peggiora febbre e dolori muscolari che passano in pochi giorni». Il trend? «Presto per definirlo, forse il boom arriverà con qualche settimane di anticipo come l’anno scorso ma non da subito, almeno nell’entroterra anconetano».

E il Covid? «Chi è malato ha gli stessi sintomi dell’influenza, pertanto, difficile senza il test affermare che hanno la malattia salvo se accusano difficoltà respiratoria». Vaccinarsi? «Sì contro il Covid per chi sta nelle residenze protette, nelle Cure Intermedie, nei ricoveri e chi ha più di 60 anni per l’influenza e i pazienti a rischio per patologie particolari». Le misure da prendere? «La mascherina va portata quando si entra negli ospedali, quando si entra nell’ambulatorio dei medici, quando si va in luoghi affollati».


Lo streptococco


Pochi finora anche i bimbi malati, ma si aspettano le ondate stagionali. «Sono iniziate le prime segnalazioni - entra nel merito il dottor Mauro Mancino, pediatra a Pesaro - e fra le malattie più frequenti ci sono casi Covid e di streptococco, diagnosi che si fanno tramite i tamponi. Le ultime varianti di Sars-Cov-2 toccano anche i più piccoli ma si manifestano in maniera non violenta e con dei sintomi respiratori che hanno una durata limitata. Mentre lo streptococco dà febbre alta, tonsillite con placche e richiede gli antibiotici».

Avverte: «Con l’arrivo del freddo, le patologie respiratorie aumenteranno e peggioreranno». Le misure da prendere: «Rispettare le norme igieniche che abbiamo imparato con il Covid-19 come lavare bene le mani dopo la scuola, aerare gli ambienti, usare mascherine in ambienti molto affollati e poi la vaccinazione antinfluenzale. La raccomandiamo tra i sei mesi e sei anni, anche per i bimbi sani, a maggior ragione per i più fragili, come pure per i familiari dei bambini a rischio».

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