Tutti i cantieri del Pnrr: dentro Porto Recanati ma Matelica resta fuori. Rimodulati gli interventi nelle case di Comunità con i fondi europei

Tutti i cantieri del Pnrr: dentro Porto Recanati ma Matelica resta fuori. Rimodulati gli interventi nelle case di Comunità con i fondi europei
Tutti i cantieri del Pnrr: dentro Porto Recanati ma Matelica resta fuori. ​Rimodulati gli interventi nelle case di Comunità con i fondi europei
di Martina Marinangeli
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Venerdì 11 Febbraio 2022, 04:50 - Ultimo aggiornamento: 9 Marzo, 19:25

ANCONA -  Pnrr Sanità: ci siamo. La versione definitiva degli interventi sugli ospedali di comunità e le case di comunità è pronta e, tra ieri ed oggi, è stata presentata dall’assessore competente Filippo Saltamartini ai sindaci delle cinque aree vaste. La prima bozza, stilata a metà gennaio, è stata rivista e corretta alla luce dei paletti comunicati dal ministero della Salute la scorsa settimana e dovrebbe essere approvata in giunta lunedì, insieme al segmento relativo all’edilizia ospedaliera in capo all’assessorato di Francesco Baledelli.


Rispetto alla prima stesura, molti interventi sono stati confermati – nella maggior parte dei casi, si tratta di una rimodulazione dei costi – ma alcune strutture su cui erano previsti lavori di manutenzione sono sparite dai radar.

Non trovano più posto, per esempio, la ristrutturazione interna della sede di Matelica, che cubava un finanziamento totale di 800mila euro, e l’adeguamento dell’antincendio in quella di Recanati (4,8 milioni). Fuori dal novero anche l’adeguamento antincendio nella casa di comunità di Sassoferrato (1,1 milioni) e l’adeguamento dei manuali in quella di Montefiore (1,4 milioni). Si è tuttavia cercato di bilanciare il quadro, inserendo in quelle stesse aree vaste interventi non annoverati nella prima bozza.

Per esempio a Porto Recanati, dove la struttura verrà demolita e ricostruita con un importo totale di 6,4 milioni (3,1 dal segmento di finanziamenti destinato alle case di comunità e 3,3 da quello degli ospedali di comunità). Ma si aggiungono anche la ristrutturazione della sede in via Marconi di Fabriano (per Cot e Cdc spoke) per 1,1 milioni di euro, la nuova costruzione della casa di comunità a Camerino (1,8 milioni) e la realizzazione di una nuova casa di comunità spoke nella Rsa di Acquasanta Terme (100mila euro).


Per il resto, la mappatura delle sedi su cui intervenire è rimasta la stessa rispetto a quella definita nella prima bozza, salvo qualche rimodulazione negli importi, si diceva. Confermati i due interventi economicamente più rilevanti, ovvero le costruzioni ex novo di strutture a Jesi ed a Cagli, che includeranno sia l’ospedale di comunità che la casa di comunità: nel primo caso, l’importo totale è di 7,5 milioni di euro (5 dal segmento di finanziamento per gli ospedali di comunità e 2,5 da quello per le case della salute), mentre nel secondo è di 7 milioni (6,5 dal segmento di finanziamento per gli ospedali di comunità e 500mila da quello per le case della salute). Gli interventi sugli ospedali di comunità riguarderanno nove strutture in totale, distribuite tra le province di Pesaro Urbino, Ancona, Macerata ed Ascoli Piceno. 

Nell’Area vasta 1, oltre a Cagli c’è Galantara (2,5 milioni di euro). Tre sono invece gli interventi previsti nell’Area vasta: alla struttura di Jesi si aggiungono quelle di Chiaravalle e Loreto. In entrambi i casi, parliamo di investimenti per 2,2 milioni (2 milioni per la demolizione e la ricostruzione delle case di comunità, a cui si sommano i 200mila euro ricavati dal segmento di finanziamento per gli ospedali di comunità. Per l’Area vasta 3, si è già detto della struttura di Porto Recanati, a cui si affianca la ristrutturazione di quella di Corridonia (2,7 milioni, di cui 1,7 dai finanziamenti per gli ospedali di comunità e 1 per le case di comunità). Infine, nell’Area vasta 5, è prevista la realizzazione di una nuova casa di comunità hub a San Benedetto per 6,3 milioni totali e quella di un nuovo reparto di cure intermedie nella Rsa ex ospedale Luciani ad Ascoli Piceno (2,7 milioni). 

Riguardo alla partita delle case di comunità - con interventi di varia natura che toccano 29 strutture -, oltre a quelle già menzionate, abbiamo Mombaroccio (3,6 milioni), Mondolfo (400mila euro), Fossombrone (700mila euro), Corinaldo (3,2 milioni), Filottrano (1,2 milioni), Cingoli (300mila euro), Umberto I e Crass di Ancona (con interventi rispettivamente per 100mila euro e 3,7 milioni), Civitanova (3,8 milioni), Macerata (1,8 milioni), Treia (600mila euro), San Severino (2 milioni), Montegranaro (2 milioni), Porto San Giorgio (2,2 milioni), Sant’Elpidio a Mare (2,4 milioni), Petritoli (1,5 milioni), Offida (100mila euro), Comunanza (700mila euro). Completano il quadro le 15 centrali operative territoriali (2.596.125 euro), con il compito euro di coordinare le attività distrettuali.

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