Incubo A14: la terza corsia è nel piano finanziario, ma i progetti sono tutti da rifare

Incubo A14: la terza corsia è nel piano finanziario, ma i progetti sono tutti da rifare
Incubo A14: la terza corsia è nel piano finanziario, ma i progetti sono tutti da rifare
di Francesca Pasquali
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Venerdì 11 Giugno 2021, 09:22 - Ultimo aggiornamento: 09:23

PORTO SANT’ELPIDIO La buona notizia è che il progetto di fattibilità della terza corsia sull'Autostrada A14, da Porto Sant’Elpidio a San Benedetto del Tronto, è stato inserito nel Piano finanziario del Mims (Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile) e di Autostrade per l’Italia. La brutta è che i progetti vanno rifatti. Quello del tratto tra Porto Sant’Elpidio, dove si ferma la terza corsia, e Pedaso - quello finora considerato cantierabile - va rivisto perché, da quando è stato messo nero su bianco, «è cambiata la normativa». 

La situazione

Più complessa la situazione di quello tra Pedaso e San Benedetto, «per la fragilità del territorio». A fare il punto sull’ampliamento dell’autostrada, l’assessore regionale alle Infrastrutture, Francesco Baldelli, che, assieme al collega di giunta Guido Castelli, l’altra sera, ha partecipato a un incontro online organizzato dal comitato Viabilità Marche Sud. Con loro, il presidente della Commissione lavori pubblici Mauro Coltorti e il senatore Giorgio Fede, tutti e due in quota 5 Stelle. Al centro del dibattito, i disagi che, negli ultimi tre anni, hanno funestato l’A14 nel tratto sud. Gli stessi che hanno trasformato le Marche nel tappo d’Italia. E che hanno convinto il comitato a una class action, «per far capire che il territorio fa sul serio». Colpa di «una mancata visione infrastrutturale della nostra regione, di una mancata rappresentanza politica a Roma e di opposizioni tra campanili, senza comprendere che si stava danneggiando tutta la regione», ha spiegato Baldelli. «Dobbiamo entrare nel terzo millennio con le autostrade nella nostra regione, che non possono fermarsi a Porto Sant’Elpidio», ha aggiunto. Poi, l’ammissione che fa male: «Non abbiamo progetti esecutivi cantierabili da presentare al governo». Come a dire: di che parliamo? Dopo l’imprimatur, a fine gennaio, del ministero e l’impegno di Aspi a redigere il progetto di fattibilità, la terza corsia è di nuovo uscita da radar. C’è tornata ieri, dopo poco meno di sei mesi, con l’inserimento del progetto di fattibilità nel Piano finanziario del ministero. Tradotto: la terza corsia da Pedaso a San Benedetto si farà. Chiedere quando, al momento, sarebbe troppo. L’altra notizia di ieri è che sarà aperto un tavolo di lavoro «per condividere l’iter progettuale». E che i territori potranno dire la loro, schierandosi per l’ampliamento della terza corsia o per l’arretramento, ipotesi quest’ultima quanto mai remota.
Le reazioni
Parla di «ottimo risultato», Baldelli, «che, se per il momento riguarda i 41 chilometri del tratto marchigiano, può rappresentare la premessa per avviare lo studio di fattibilità anche per l’Abruzzo e proseguire fino in Puglia».

La notizia che potrebbe placare gli automobilisti inferociti riguarda, invece, i rimborsi dei pedaggi. Autostrade starebbe lavorando a un’app che «a breve mitigherà, anche se parzialmente, i disagi subiti dagli automobilisti, soprattutto dai camionisti e dalle attività economiche delle due regioni». Uno zuccherino dopo tre anni di passione e l’ennesima un’estate che, sul fronte viabilità, si preannuncia bollente.

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